Trento, Giacca incontra Infantino durante il convegno “Franchi ieri, oggi e domani”
lunedì 4 Aprile 2022 - Ore 20:47 - Autore: Massimiliano Cordin
Ha partecipato anche una delegazione della società di via Sanseverino al convegno “Franchi ieri, oggi e domani” tenutosi quest’oggi a Firenze, presso la bellissima sala di Palazzo Vecchio. Il convegno, organizzato dalla Lega Pro (con la collaborazione della Fondazione del Museo del Calcio e il patrocinio del Comune di Firenze) ha concluso la tre giorni dedicata allo statista del calcio. Per l’occasione sono molti i personaggi che non sono voluti mancare all’appuntamento organizzato per celebrare i cento anni dalla nascita di Franchi. Tra gli altri hanno partecipato il presidente Fifa Gianni Infantino, il presidente federale Gabriele Gravina, gli ex presidenti Giancarlo Abete, Franco Carraro, Antonio Matarrese, Luciano Nizzola, Carlo Tavecchio, il presidente della Commissione arbitri Fifa Pierluigi Collina, il commissario tecnico della Nazionale italiana maschile Roberto Mancini e della Nazionale femminile Milena Bertolini, la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali, il direttore generale della Fiorentina Joe Barone. Oltre al padrone di casa Dario Nardella, al presidente della Regione Eugenio Giani e al presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli. Al convegno fiorentino, però, erano presenti anche il Presidente del Trento, Mauro Giacca, ed il direttore sportivo aquilotto Attilio Gementi.
«L’esperienza di Franchi è un patrimonio nazionale» ha dichiarato la Sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali. «Scalò le gerarchie mondiali rimanendo legato alle tradizioni. Lo celebriamo per quello che ha fatto per lo sport ed il calcio in particolare: fu un uomo dalle idee innovative. Ha sempre avuto attenzione per i giovani e diede vita alla serie C Lega Pro che è l’idea più vera dello sport che lui amava. Con il suo lavoro valorizzò il nome dell’Italia». La conclusione del convegno è stata affidata al Presidente della Fifa Gianni Infantino: «Il ruolo di noi dirigenti è quello di essere al servizio dei protagonisti sul campo e dello sport, Franchi riuscì a fare questo. Nel 1967, dopo la sconfitta in Corea del Nord, Franchi divenne presidente della Figc e l’Italia vinse gli Europei. Fu un dirigente capace e disciplinato che difese i valori dello sport unendo il mondo del calcio. Riusciva a convincere tutti, credendo nelle proprie idee e nei suoi ideali. Essere qui a celebrare il più grande dirigente del calcio italiano è un dovere per me e per la Fifa».
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