Vicenza, Cagni: “Retrocedemmo ai playout per colpa di Cristallini, mi rimprovero di non aver impedito a Paolucci di battere quel rigore”
giovedì 31 Marzo 2022 - Ore 16:50 - Autore: Staff Trivenetogoal
Luigi Cagni, ex allenatore di Brescia e Vicenza, è stato intervistato nei giorni scorsi dal Corriere del Veneto. Cagni è tornato a parlare della retrocessione dopo lo spareggio di Empoli, attribuendone la paternità a Paolo Cristallini.
Si aspettava un Vicenza così in basso in classifica a inizio anno?
«Nessuno credo se lo potesse aspettare. La qualità dell’organico è buona, magari non per chissà quali traguardi, ma la salvezza era ampiamente alla portata. È difficile capire cosa sia successo da fuori. Quello che posso dire è che, in una situazione simile, le colpe sono da dividere equamente, ma la principale responsabilità è della società e della dirigenza».
Quali sono i principali errori commessi secondo lei?
«Credo si sia peccato di inesperienza. Fare la B è delicato. La competitività delle squadre è aumentata e se sbagli rischi di farti molto male».
Come valuta il rendimento del Vicenza nelle ultime settimane?
«Ci sono segnali di risveglio, anche se l’unico obiettivo possibile della stagione rimangono i playout. Sarà una bella lotta fino alla fine, anche perché dietro non mi pare che nessuna squadra stia correndo. Ogni punto è pesante, ogni punto può orientare la rincorsa».
Lei ha avuto esperienze ai playout. Una di queste proprio a Vicenza. Che ricordi ha?
«Se quell’anno non siamo arrivati a salvarci allo spareggio la responsabilità è soltanto di una persona, che ha un nome e un cognome: Paolo Cristallini».
Perché?
«Perché lavorò per danneggiare il mio lavoro e questo nessuno lo ha mai sottolineato abbastanza. Nonostante quello che ha fatto Cristallini lavora ancora nel mondo del calcio, eppure ha una retrocessione sulla coscienza in una piazza come Vicenza, che non la meritava. E dire che avevo rimesso a posto tutto, tutto funzionava e potevamo salvarci quell’anno».
Cosa si rimprovera, per quanto la riguarda, di quell’esperienza?
«Mi rimprovero soltanto una cosa. Non essere riuscito a impedire che Paolucci tirasse quel rigore ai playout con l’Empoli. Quando fu fischiato, in panchina i giocatori fecero un trambusto incredibile e, nonostante mi fossi sgolato, Paolucci si prese quel rigore e lo fallì».
Che ricordi ha di Vicenza?
«E’ una piazza fantastica. La conobbi da giocatore, quando marcai Paolo Rossi. E poi da allenatore avrei voluto fare di più per quella meravigliosa curva. La vedo anche adesso, piena nonostante la squadra oggi sarebbe retrocessa. Un patrimonio fantastico, da non disperdere e da preservare a tutti i costi. Spero che il Vicenza, non retroceda, lo dico da bresciano: una piazza così deve stare fra le migliori».
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