Vicenza, Balzaretti: “Iago Falque non è stato preso in considerazione. A gennaio va fatto tutto nel migliore dei modi”
martedì 9 Novembre 2021 - Ore 22:24 - Autore: Giulio Pavan
Il Ds del Vicenza Federico Balzaretti è stato ospite della trasmissione della Curva Sud e queste sono alcune delle sue dichiarazioni: “La mia trasferta in pullman ad Ascoli? Sono sceso per mia scelta, in questo momento la priorità è stare con la squadra, non vedo nulla di strano. Il mio ruolo di uomo di campo? Sono quasi sette anni che ho smesso, avevo ben chiaro in testa quello che volevo fare, cioè il Direttore Sportivo e ho preso subito il diploma, un percorso formativo straordinario. La presenza di Vallone? Lo conosco come ragazzo, professionista e per me è stato un punto di partenza fondamentale, oltre alla proprietà, di tutto rispetto, con grandi valori e potenzialità. Anche la città e piazza hanno influito molto, così come il progetto di due anni di contratto per costruire qualcosa di importante. Paura di bruciarmi a Vicenza? Credo che questo dimostri quello che sono come carattere, volontà di uscire dalla comfort zone, ho avuto paura ma prevale sempre l’animo e spirito da guerriero, per cui non importa se mi brucerò, sono convinto dalla bontà del progetto sportivo e volontà di costruire qualcosa di duraturo e importante, l’ultima cosa a cui ho pensato è stata la classifica. Ho avuto altre possibilità ma ho scelto questa piazza, a pelle ho desiderato tanto di venire qui. Il mercato di gennaio? Non è da sbagliare, sono una persona che si prende le proprie responsabilità e non mi tiro indietro. E’ chiaro che qualsiasi cosa che si possa fare a gennaio va fatta nel migliore dei modi. Ognuno di noi si deve prendere le responsabilità. I nomi che girano? Innanzitutto devo conoscere la squadra, i nomi che sono stati fatti non sono stati presi in considerazione, se ne parla e si discute dei plus e minus. L’obiettivo principale ora è di valutare i ragazzi e di far uscire le loro qualità. Nel calcio l’unica cosa che non esiste è la matematica perchè siamo esseri umani e a volte va meglio in un posto piuttosto che in un altro, per questo bisogna parlare di collettivo e mai di individualità. Il mio futuro? Mi dedicherò al 100% al Vicenza a parte sporadiche occasioni in accordo con il club, non potrebbe essere altrimenti. Vivrò qui e per la prima volta mi allontano parzialmente dalla mia famiglia, mi sono sentito dentro questo ruolo e darò l’anima. Gli svincolati? Il Ds ha il compito di qualsiasi soluzione che possa migliorare la squadra, sono stati proposti dei giocatori ma non sono stati presi in considerazione per fiducia della squadra. Questa squadra deve e può fare di più, è nelle loro corde e spessore umano. Strategie del mercato? Io divido i calciatori in forti e non forti, quest’anno c’è l’esempio di Ranocchia, pertanto non è obbligatorio prendere solo giovani o solo quelli di una certa esperienza, bisogna innanzitutto capire le necessità della squadra e poi si va su determinati tipi di prospetti. La mia idea su questa situazione? Mi sono fatto l’idea di una squadra insicura, che andava sottoritmo perchè psicologicamente insicura, e quindi più semplice andare incontro a difficoltà e i giocatori si sottostimano. La valutazione caratteriale dei giocatori? Credo che in una situazione del genere un giocatore con poco carattere non deve venire a Vicenza.”
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