Venezia – Brescia, Pomini: “È giusto crederci, essere ambiziosi vuol dire provarci”
mercoledì 3 Marzo 2021 - Ore 12:02 - Autore: Dimitri Canello
Queste le dichiarazioni di Alberto Pomini dopo la vittoria conquistata contro la Reggiana e il secondo posto che è diventato realtà: “È giusto crederci, il momento è positivo e ci sta girando tutto bene. Ma non è solo fortuna, ce li andiamo a cercare gli episodi. Credo che chiunque avrebbe messo dieci firme a trovarci in questa situazione. Abbiamo costruito qualcosa di importante, essere ambiziosi vuol dire provarci. Probabilmente chi è sopra di noi e sotto di noi partiva con altri obiettivi. Viviamo alla giornata e pensiamo a una partita alla volta. Come ho sempre detto quando sono arrivato qui, sono qui perché faccio la cosa che mi piace. Mi godo il momento, conosco i miei pregi e i miei difetti. So dove posso arrivare e dove invece mi devo fermare. La parata di lunedì è stata data dal minutaggio. Mi diverto e mi piace, vado avanti conscio dei miei limiti. A volte cazzeggio, mi aiuta a gestire la tensione. Quelli che hanno giocato con me si ricordano della mia spensieratezza. Alla fine è giusto portare avanti quel senso di responsabilità che penso di avere. In campo sono uno abbastanza pesante, rompo parecchio le scatole. La fascia da capitano? È bello perché è una soddisfazione, l’importanza che ho ricevuto e che sento mi riempie di orgoglio. Mi sento un parafulmine, ma l’importante è riuscire a trasmettere qualcosa agli altri. L’atteggiamento che uno mette tutti i giorni ti fa guadagnare la credibilità. A una certa età certe cose ti vengono più naturali. Il fatto che tutto il gruppo si metta a disposizione in questo modo è un grande punto di forza. Tutti si aiutano, se si vuole arrivare in fondo e stare in alto. Alla fine nella parata cerco di capire cosa ho azzeccato e cosa invece avrei potuto fare meglio. Questo accade anche quando ho fatto bene. Mäenpää? Niki ha una carriera che parla da solo, io sono a disposizione e ho voglia di togliermi le mie soddisfazioni. Le scelte le farà l’allenatore. Mi riempie di orgoglio il fatto di far bene, il posto cercherò di difenderlo sempre fino in fondo. Sono dispiaciutissimo per Lezzerini, è come se l’infortunio fosse successo a me. Logicamente nel ruolo del portiere ci dev’essere un po’ di chiarezza, altrimenti rischi che facciano male entrambi”
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