Vicenza, Renzo Rosso tuona: “Zaia ci sta aiutando molto. Conte parla bene ma poi non arriva nulla..”
giovedì 16 Aprile 2020 - Ore 19:44 - Autore: Giulio Pavan
Il patron del Vicenza Renzo Rosso si è intrattenuto in una lunga chiacchierata con Marco Montemagno e ha affrontato diversi temi tra cui l’impegno che lui e la Fondazione OTB sta mettendo in campo per combattere il Covid 19. “In questo momento di quarantena posso stare un po’ più di tempo con la mia famiglia, con la mia signora e con la mia figlia più piccola, ma non trascuro il lavoro che sta diventando sempre più pesante perchè l’agenda è piena di cose da risolvere e mi piace farmi tirar dentro per dare velocità esecutiva alle situazioni: io sono un imprenditore e posso dare tranquillità ai miei collaboratori per andare avanti. Che problemi ci saranno per l’economia mondiale? Sono molto preoccupato, ho fatto pressione alle testate giornalistiche e ho cercato di avere un dialogo con il Governo. In Veneto fortunatamente abbiamo il Presidente Zaia che è molto molto attento, si sta dando da fare e ci sta aiutando. Noi abbiamo una filiera di piccoli artigiani che è molto importante, fanno dal ricamo fatto a mano ai piccoli accessori dove c’è la manodopera. Io sono preoccupato perchè, se non ripartiamo velocemente, tutto questo indotto di piccole entità che non ha ricchezze e necessita di soldi ogni mese per poter andare avanti, rischia di cadere, non riaprirà più e perderemo il vero made in Italy che abbiamo costruito con cento anni di storia. Dispiace vedere come il nostro Governo non se ne sta curando, non abbiamo un Premier che viene a cena con noi o dialoghi con noi durante le settimane della moda, io vado a cena con Macron mentre in Italia non succede. Noi siamo l’industria numero uno per l’esportazione ma il Governo non se ne cura. Inoltre fa ancora più tristezza che Colao si sia circondato da persone che non sono esperti veri, tra cui nessuno della moda, commercio o turismo. Parliamo di cosa è stato stanziato e cosa è arrivato? Sono stati fatti bei discorsi, mi piace molto sentire Conte quando parla perchè ha una bella dialettica, ma in realtà è una campagna elettorale, non arriva nulla. Per quanto riguarda la Cig noi abbiamo otto aziende e dobbiamo dialogare con sedici diverse entità sindacali, una cosa assurda e non si riesce a mandare avanti le cose. L’apertura? Vorremmo farlo il prima possibile, ovviamente in sicurezza, e la Cig potrebbe darci una mano. Noi inoltre vorremmo integrare fino al 100 % lo stipendio di chi ha stipendi più bassi. Inoltre io ho dimezzato il mio salario annuale perchè questo è un momento particolare e voglio pesare il meno possibile sul gruppo. In Italia attualmente abbiamo circa 2500 dipendenti. Io sto facendo pressione al Governo con i miei mezzi e con quello che posso, ovviamente al primo posto sta la sicurezza. La nostra Fondazione? Abbiamo deciso di andare direttamente sul campo per andare negli ospedali e case di cura. Io ho scelto piuttosto di fare donazioni milionarie di andare direttamente a dialogare con gli ospedali e lo stiamo facendo con almeno 30 di loro e ci dicono di cosa hanno bisogno e noi poi li diamo direttamente, casa mia è diventata un centro di smistamento. In Italia bisogna buttare via tutti i vari centri di potere che creano burocrazia mettendo della gente vera a guidarci. Un ministro deve essere uno con le palle che sa quello che fa, non possiamo avere un branco di ministri che non ha le qualità per quello che fa, ma noi italiani dobbiamo svegliarci e non pensare al reddito di cittadinanza. Approvare il reddito di cittadinanza significa approvare la cosa più demente che un governo può fare, perchè si dà il pesce alla persona e non la canna per andare a pescare. Dov’è la dignità di una persona? Ma per prendere i voti è molto bello non fare un cazzo, stare a casa e non fare niente. Finestra temporale per le riaperture? Io vorrei farlo con poche persone già dalla settimana prossima, con la cassa integrazione a rotazione, e poi capiremo cosa significa la vita con il coronavirus con cui dovremo convivere. La cosa più brutta sarà avere tanti posti di lavoro in meno e servirà perdere meno gente possibile, questo soprattutto per la dignità e bisogna capire come venirne fuori, ma se avessimo davvero una bella guida dall’alto avremmo tutte le possibilità per poterlo fare. Io in politica? Mi è stato proposto più volte e l’ho sempre rifiutato perchè sono un imprenditore e posso decidere, mentre per guidare questo Paese bisogna cambiare prima le regole, serve una bella presa di coscienza di tutti e capire quanto vogliamo soffrire per poi diventare uno stato guida.”
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