Serie C, Ghirelli a Trivenetogoal: “Affrontare questo virus la cosa più difficile della mia vita: le promozioni servono e…”
venerdì 27 Marzo 2020 - Ore 17:37 - Autore: Giulio Pavan
Il Presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli è intevenuto con disponibilità sulle colonne del nostro portale facendo il punto sulla questione Coronavirus e le conseguenze sui campionati di calcio.
Francesco Ghirelli crede che questa sia la situazione più difficile che deve gestire da quando è Presidente della Lega Pro?
Non solo della mia gestione a livello dirigenziale ma di tutta la mia vita. E’ l’esperienza più difficile di una generazione di uomini e donne che non si sono mai trovati in questo genere di situazione.
C’è il rischio che questa emergenza sanitaria possa mettere in difficoltà molte società di serie C?
Noi lo scorso anno avevamo fatto una serie di azioni molto forti per quanto riguarda le regole e c’erano stati dei buoni segnali, basta pensare che i punti di penalizzazione la scorsa stagione erano oltre 100. Inoltre nel girone d’andata inoltre avevamo 600 mila spettatori in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, avevamo anche in piedi un lavoro tra i più difficili come la sostenibilità economica dei club, ma poi si è abbattuto questo virus maledetto subdolo e silente e se guardo alla serie C la questione può diventare veramente seria perché rischia di mettere in discussione la continuità aziendale, infatti in un momento di crisi un proprietario di una società di calcio deciderebbe giustamente di mantenere attiva la sua azienda con operai e famiglie piuttosto che il club. Il calcio quindi si presenta fragilissimo e noi che già non eravamo forti rischiamo di finire in una situazione molto dura.
Per quanto riguarda il campionato invece l’intenzione sarebbe quella di finirlo, ma si è dato un termine entro il quale poter riprendere?
Io ripartirei domani mattina perché vorrebbe dire che il Paese sta meglio, ma noi abbiamo messo la salute al primo posto e il 21 febbraio abbiamo rinviato Piacenza-Samb, il 21 notte poi ho telefonato a tutte le squadre del Veneto e della Lombardia per dire di non spostarsi perché non avrebbero giocato. Mi auguravo di esagerare ma purtroppo non è andata così. Per la ripresa della stagione decideranno: le autorità scientifiche e sanitarie, il Governo, il Coni, la Figc e poi noi, tra tutti questi però c’è un comitato di pietra che è il virus, cioè fino a quando non se ne sarà andato e fin quando le autorità sanitarie e scientifiche non ci diranno che si potrà iniziare la vedo dura. Noi per esempio ieri in Figc siamo gli unici ad aver fatto allo studio con i danni che si avranno nel 2020/2021 e saranno ancora più seri di quelli attuali, perché ci sarà il problema di riportare la gente allo stadio, la quale avrà una paura fisica di incontrarsi, per cui posso dire che io mi augurerei di ripartire domani, ma per quanto riguarda la realtà bisogna chiedere al virus quando si potrà ripartire.
In caso di ripartenza è ipotizzabile anche una modifica del format dei campionati di Lega Pro?
In questo momento è difficile parlare di calcio perché le priorità sono altre, però noi abbiamo tutte le soluzioni, c’è una governance che ha il compito di non farsi trovare impreparata con tutte le soluzioni possibili. Io direi che bisognerebbe chiudere regolarmente il campionato perché vorrei evitare che ci sia qualche sciagurato che pur avendo dei diritti da far rispettare valichi la porta di Tribunali sportivi o ordinari, mentre le priorità sono il pensiero per tutte le persone che sono venute a mancare e i posti di lavoro persi.
E se invece le condizioni non consentissero di tornare a giocare che ipotesi si sente di fare? Si legge della possibilità di promuovere le prime più una quarta con i criteri del ripescaggio?
Nel caso in cui non si ripartisse la decisione spetterà alla Federazione dopo aver sentito le Leghe. Io però credo che non possiamo darla vinta al virus e quindi servono le promozioni: dal mio punto di vista non c’è alcun dubbio
Si sente di lanciare un messaggio ai tifosi dei club di lega pro?
Facciano solidarietà mostrando il volto più bello di questa serie C. Facciano volontariato, diano un segnale in questa direzione. Il calcio della serie C è quello che fa bene al Paese e lo dimostreremo una volta che questo virus se ne sarà andato, e potremo rimettere in campo gran forza. In questo momento c’è bisogno di rispettare le regole e secondo aspetto bisogna fare solidarietà per acquistare ventilatori, mascherini dando una mano agli eroi di oggi quali medici ed infermieri: saremo felici di aver fatto una cosa positiva. Mentre il virus ci impedisce di abbracciarci noi avremo dato una mano a quelli che soffrono
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