Venezia-Trapani, Monachello: “Non è un derby per me, a Pordenone mi aspettavo di giocare di più e sono qui per questo”
martedì 21 Gennaio 2020 - Ore 13:30 - Autore: Dimitri Canello
Gaetano Monachello, attaccante del Venezia, si è presentato oggi nella sede di Viale Ancona: “La stima del direttore è reciproca, aspettavo il mio turno quando giocavo nel Palermo ma non è mai arrivato, ad Ascoli poi avevo fatto otto gol e mi impegnerò al di là dei miei gol. La mia carriera ha avuto un inizio all’estero, poi è proseguita altrove, ma è sempre stata legata all’Atalanta. Negli ultimi due mesi ho avuto pochissimo spazio, mi sono sentito oppresso e ho avuto la sensazione di dovermi sfogare altrove. A Venezia giocai l’ultima mia partita da titolare, segnò Strizzolo, ma con Tesser ci tengo a dire di non aver mai avuto nessun tipo di problema. Certo, mi aspettavo di giocare molto di più, sono a Venezia anche per questo motivo. A Venezia giocai contro la Francia con la maglia dell’Under 21. L’esperienza più negativa è stata l’infortunio di Bari, con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte. C’è una tranquillità e una serenità a Pordenone che non si trova da altre parti, stanno lottando tutti insieme e sono secondi per quel motivo. A Pordenone si attaccava spesso la profondità, a Venezia penso invece spesso si giochi più palla a terra. Come tipo di partner offensivo non prediligo un giocatore più di altri, cerco io fraseggio nello stretto e a Cremona secondo me c’era un rigore su di me. Quando ero a Pordenone ho sempre pensato che il Venezia fosse fra le squadre che giocasse meglio. È vero che in questo momento la classifica non è al massimo, ma è altrettanto vero che c’è un’idea e un tema di gioco. Essendo la Cremonese in dieci sabato era più difficile giocare come quando le squadre si chiudevano . Io sono di Agrigento, per me quello col Trapani non è un vero e proprio derby, non sono né di Palermo, né di Catania, né di Messina”
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