Un buon giocatore si prende cura del proprio intestino
martedì 23 Luglio 2019 - Ore 06:50 - Autore: Staff Trivenetogoal
In questo mondo di sedentari e iperconnessi la comunità medico scientifica internazionale manda sempre più messaggi di allarme sui problemi legati alla scarsa attività fisica.
Insieme alla notoria importanza per il movimento è cresciuta l’attenzione rivolta all’equilibrio della flora batterica intestinale, spingendo ad investigare sul ruolo dei probiotici. Uno dei più studiati è il batterio probiotico lactobacillus rhamnosus.
Svariati studi avevano già appurato che l’attività sportiva aiutasse ad abbassare il livello infiammatorio nell’essere umano, grazie a complicatissimi processi microbiologici.
Anche nel 2018 i risultati pubblicati sulla rivista scientifica “Frontiers in Microbiology” di uno studio sugli effetti degli sport di resistenza sul microbiota dell’Istituto di Biomedicina all’Università di Turku in Finlandia hanno dimostrato che la salute intestinale è migliorata, benché gli atleti non avessero cambiato le proprie abitudini alimentari.
Facendo un passo indietro è opportuno definire cosa alberga nello stomaco umano e perché i probiotici sono così importanti per l’organismo.
Ciascuno di noi ospita nella propria pancia miliardi di batteri “buoni” che costituiscono la flora batterica intestinale, un vero proprio esercito di batteri che si occupano di mantenere il corpo in equilibrio tramite un’enorme quantità di processi fisiologici e microbiologici.
Questi importantissimi processi sono, ad esempio, l’assimilazione dei nutrienti durante la digestione, la difesa contro agenti patogeni pericolosi per la salute, il corretto assorbimento delle vitamine, il mantenimento dell’efficienza immunitaria ecc…
I probiotici sono microrganismi vivi di origine umana in grado di resistere all’acidità del nostro sistema gastrico, che sono in grado addirittura di ristabilire l’equilibrio della flora batterica compromessa da fattori eccezionali.
L’influenza che ha questo equilibrio batterico sulle difese immunitarie ha conseguenze anche di tipo economico sulla vita di un praticante sport agonistico, poiché il proprio benessere psicofisico influenza la quantità e qualità delle performances.
Basti pensare al giro d’affari dei grandi calciatori professionisti, che muovono decine e talvolta centinaia di milioni di euro con la loro partecipazione a coppe internazionali. Talvolta anche una sola assenza o prestazione al di sotto delle attese comporta mancati guadagni stratosferici in termini di compensi personali e diritti d’immagine.
Ecco quindi quanto sia imprescindibile curare l’equilibrio psichico ed emotivo tramite varie tecniche di training autogeno, così come l’equilibrio intestinale grazie all’assunzione bilanciata di quantità variabili di probiotici.
I probiotici riconosciuti sono:
● lattobacilli (casei, paracasei, acidophilus, rhamnosus, bulcaricus, reuteri)
● bifido batteri (bifidum, brevi, infgantis)
● streptococco termophilus
● saccaromices boulardi.
I cibi naturalmente più ricchi di probiotici sono lo yogurt, il kefir e, solitamente in misura minore, latte e latticini ai quali sono stati aggiunti durante il procedimento di lavorazione.
Quando si gode di buona salute è sufficiente una corretta alimentazione ricca di fibre. In presenza di alcune situazioni patologiche può essere necessaria una integrazione, per un periodo di tempo che dipenderà dal motivo dell’integrazione.
Questo dovrebbe far riflettere sia le cosiddette persone comuni che gli sportivi, come i giovanissimi che desiderano ardentemente scalare tutte le serie velocemente.
Il miglioramento dello stile di vita dei tantissimi adolescenti disposti a tutto per diventare il futuro del calcio italiano passa anche dal proprio stomaco. Oltre ad essere un’arma efficace contro il sovrappeso e l’obesità dilagante in gioventù, anche per colpa dei cattivi esempi martellanti tipici della cultura del fast-food.
Per chi fosse interessato a leggere parte della bibliografia scientifica, si rimanda alle citazioni di Wikipedia.
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