Vicenza, Di Carlo-Magalini e quella scintilla che scocca per una grande stagione: ora si fa sul serio
mercoledì 5 Giugno 2019 - Ore 19:50 - Autore: Giulio Pavan
3000 persone e una curva intera in pieno giugno dopo un’annata difficile che non ha regalato gioie ai tifosi, è questa la dimostrazione d’affetto che il popolo biancorosso ha voluto esprimere al nuovo allenatore Domenico Di Carlo, la bandiera dal Lane che ha vestito la casacca del Lanerossi per nove lunghi anni. La presentazione è durata circa 45 minuti e Mimmo non ha di certo deluso i tifosi, mostrandosi come un autentico showman e capoultras, trasmettendo tutto l’entusiasmo l’ha portato a firmare un contratto triennale con il club di Renzo Rosso. “Ho chiamato io il Vicenza per anticipare l’incontro, voglio aprire un ciclo vincente”, sono solo un paio di battute che Di Carlo ha espresso in conferenza stampa, perchè “questo era il momento giusto per farlo”. Di Carlo non ha mai negato il desiderio di sedersi sulla panchina della squadra del suo cuore, ma aveva bisogno di determinate condizioni e garanzie, quelle garanzie che solo la serietà e solidità di una società come quella capitanata dall’imprenditore di Brugine può avere. Il cosiddetto popolo del Menti è pronto per condividere il progetto sposato dall’ex allenatore del Chievo e quello di ieri sera è solo un antipasto di ciò che potrà essere in campionato. L’anno scorso, a pochi giorni dal suo insediamento in Via Schio, Rosso sognava quota 10mila abbonamenti, ma forse la titubanza della prima stagione e una campagna acquisti poco convincente hanno fermato il contatore a circa 8000 tagliandi venduti; quest’anno però l’auspicio dell’imprenditore della Diesel potrebbe trovare concretezza: l’arrivo di Mimmo Di Carlo consente di sognare non solamente per la parte tecnica, ma anche per far tornare al Menti chi si è allontanato da troppi anni. Già dal prossimo ritiro di Asiago sono in migliaia i tifosi attesi a supporto della squadra che Di Carlo allenerà, ma ora la palla passa metaforicamente al ds Magalini, a lui spetta il compito di scegliere i giocatori giusti che possano essere utili alla causa del loro mister, uomini prima di calciatori, che non subiscano la pressione del Menti come successo di recente, e che non si lamentino di eventuali mormorii del pubblico nei momenti di difficoltà.
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