Monza- Vicenza, Colella tuona: “Il divieto ai nostri tifosi una barzelletta, siamo avvelenati: e renderemo pan per focaccia…”

venerdì 22 Marzo 2019 - Ore 19:55 - Autore: Giulio Pavan

Serata con Giovanni Colella ospite a Radio Vicenza e ai microfoni di Luisa Nicoli. L’allenatore del Vicenza ha toccato diversi argomenti : “Non ci sono problemi grossi, anche Jack e Bizzo li stiamo un attimo gestendo e domenica saranno dei nostri, magari partendo dalla panchina ma saranno a disposizione. In positivo questi sei giorni varranno una stagione, la partita di ritorno a Monza ha la sua importanza ma in campionato 8 partite saranno ancora tante, ma è un crocevia importante, non definitivo”.

Monza e i tifosi… : “Non so cosa dire, mi sembra una barzelletta, è una cosa che non mi meraviglia. Già siamo abbastanza avvelenati, aggiungiamo un altro po’ di rabbia. Ci dispiace, ma state tranquilli che renderemo pan per focaccia. Io penso che questa rabbia positiva dovremo averla sempre, e anche domenica a Bolzano prima ancora che a Monza, per rendere calcisticamente pan per focaccia. Noi andremo a giocarcela con tutte le motivazioni che abbiamo e anche qualcosa di più. Come sempre e come accade in tutti gli aspetti della vità non c’è mai equità nei giudizi e dipende soprattutto in questioni politiche, il Paese funziona così e non solo sul calcio. …. dove si aspettava di essere in classifica? domanda a cui non si poteva dare una risposta, ci sono dei momenti in particolare in cui pensare a quello che è successo è solo un danno, abbiamo ancora tot partite da giocare, stiamo facendo di tutto per fare il meglio e questa è la cosa importante. Aveva qualche aspettativa su rosso a Vicenza? man mano che vai avanti con gli anni le aspettative non te le fai, è evidente, basta vedere la storia delle società che sono rinate e guardando le classifiche il primo anno è sempre complicato. Il primo anno di Berlusconi con il Milan non mi risulta che abbia vinto il campionato, poi hanno fatto tesoro delle situazioni e sono diventati quello che sono. Dalle Carbonare e Gasparin hanno detto che i loro primi anni sono stati complicati. Io sono sempre convinto che questa è una società che dev’essere lasciata crescere e io ad inizio anno non mi sono fatto tante aspettative e sapevo che sarebbe stato difficile e avrei raccolto meno di quello che seminavo, ho accettato di buon grado perchè per un allenatore allenare il lanerossi è un traguardo. Triestina? E’ un po’ la stagione che è stata altalenante, io ci tengo a dire che la squadra possa essere un po’ fragile, non vuol dire che sia una squadra mediocre, non ho mai pensato che fosse una squadra che potesse vincere il campionato, come non penso che sia una che merita quello che sta facendo, tutto sta nel riavere un po’ di fiducia e tornare nei binari giusti. spiegazione? Ricordo che la partita col sudtirol è stata una migliore del campionato, e ho preso complimenti, poi abbiamo avuto più di qualche fastidio fisico, ad esempio Giacomelli ed Arma ed era un momento da aspettarsi e in quel momento è coinciso un momento nostro di squadra a quello in cui l’entusiasmo è andato alle stelle. si è persa l’autostima e le aspettative sono cresciute, se si crea la giusta empatia e tutti hanno ben chiari gli obiettivi non si creano problemi ma se poi ci sono discrepanze qualcosa può succedere. la società poi ha preferito prendere altre strade e queste sono state situazioni che hanno contribuito a quello che c’è adesso ma ora ha pochissimo senso, per me ora si può fare ancora tanto e possiamo ancora rimettere in piedi a questa stagione trovando un bel senso a questo finale di campionato, sarebbe importante trovare una compattezza con l’ambiente e fare il meglio fino alla fine, non ha senso pensare all’anno prossimo e lo dico io che sono in scadenza del contratto. Dobbiamo tutti cercare di non spendere energie pensando a prima e dopo perchè c’è il presente da giocare e finchè c’è possibilità c’è speranza. Se non avrò ragione pazienza, ma è doveroso provarci. A Bolzano mi aspetto una partita durissima, loro non fanno un calcio spettacolare, mi aspetto anche una bella partita, forse un po’ bloccata, ma difficile. Gli altri gironi sono un po’ meno competitivi, nel nostro si vince e si perde con tutti, non si può mai concedere niente a nessuno. al mio vicenza darei una sufficienza risicata, non penso che la stagione sia così disastrosa, ci sta che si faccia fatica a rientrare nei ranghi, adesso cerchiamo di incrementare la sufficienza, ma non penso che la stagione sia così deficitaria, c’è una società che ha presente e futuro e una squadra che non ha i valori pessimi e c’è tutto per finire bene e continuare. Questo è un anno che non si sa bene che cosa sei perchè ci sono molte cose da fare e sono tutte importanti e qualche volta si perde di vista le cose più semplici, poi si fa esperienza e piano piano si va avanti e le cose vanno come devono andare, non ci trovo niente di strano. Il mio compito in questo momento è rimettere in linea di galleggiamento la barca e portarla dove deve andare, io a Vicenza sto bene e anche il modo di vivere il calcio è molto vicino al mio, sono contento di essere stato richiamato e ho grande voglia e carica di fare bene fino alla fine”