Venezia-Cremonese, Lombardi: “Dobbiamo cercare, nelle prossime nove partite, di fare punti, perché vittoria chiama vittoria”
lunedì 18 Marzo 2019 - Ore 08:30 - Autore: Staff Trivenetogoal
Cristiano Lombardi, nella conferenza stampa successiva al match pareggiato in casa contro la Cremonese, analizza così la partita e la situazione che sta vivendo la squadra arancioneroverde: “Il mister ha ragione a dire quello che afferma. Inoltre, quando ti manca la vittoria per tanto tempo, diventa sempre più difficile mettersi in campo ed andarla a trovare. E penso che non giocatori ci dobbiamo responsabilizzare, ognuno per sé stesso e nel collettivo, e tornare a trovare dei punti, perché se poi li trovi, come si suol dire vittoria porta vittoria, quindi li troviamo e prima torniamo ad essere il Venezia, quello vero”. Sull’episodio del rigore, a proposito del quale mister Rastelli non era sicurissimo ci fosse: “Io ho tre buchi sul malleolo, di tre tacchetti. Avevo detto a Renzetti che, se voleva, glieli facevo vedere, quindi, per me, le proteste erano “folli” “. Come mai, all’inizio del secondo tempo, la squadra, sulla scia del pareggio, non è riuscita ad entrare con un piglio più deciso? “Secondo me non è proprio così, perché all’inizio del secondo tempo la reazione c’è stata: eravamo comunque alti, li pressavamo, avevamo recuperato qualche pallone ed avevamo fatto anche qualche buona azione; dopo cinque-dieci minuti sì, ci siamo iniziati a schiacciare fino a che, verso il finale di gara, eravamo di nuovo bassi. Dobbiamo capire, fra di noi, il motivo per il quale ad ogni partita, negli ultimi venticinque minuti, ci difendiamo così bassi, tranne quando siamo sotto”. Quanto vi preoccupa la classifica? “Adesso sei in zona play-out, ad uno o due punti dalla zona salvezza; mancano nove partite, sono ventisette punti a disposizione. Tempo ce n’è quanto ne vuoi, perché abbiamo visto che, in questa categoria, non ci sono partite impossibili e neppure partite facili; quindi, puoi andare a vincere a Salerno, a Brescia e puoi perdere in casa con il Perugia. Ogni partita ha la sua storia e dobbiamo cercare, in queste nove partite, di fare punti”. Quindi è anche una questione di mentalità? “La mentalità fa tutto, perché essa stessa ed anche il cuore fanno tutto. Come collettivo dobbiamo reagire, perché, se non lo si fa, così come ho vissuto l’anno scorso a Benevento, sconfitta chiama sconfitta. Perché il fatto di non trovare la vittoria, non tirarti fuori da queste situazioni, ti porta, ogni settimana, a lavorare peggio. Quindi, noi dobbiamo trovare una vittoria per noi stessi, per riuscire a lavorare meglio in settimana, e per riuscire a disputare una partita con la testa più libera, più serena. E non andare in balia degli eventi di un match”.
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