Marchesane – Real Stroppari, Roggia tuona: “Nessun sessismo, linciaggio mediatico degno di Hollywood: reagirò in tutte le sedi, donazione fatta a un’associazione in difesa della donna”
giovedì 6 Dicembre 2018 - Ore 00:36 - Autore: Staff Trivenetogoal
Durissima missiva di Iames Roggia, allenatore del Real Stroppari, squalificato fino al 30 giugno 2019 dopo quanto accaduto nei confronti dell’arbitro Sara Semenzin durante Marchesane – Real Stroppari: “Il sottoscritto sig. Iames Roggia intende evidenziare quanto segue dopo gli innumerevoli articoli di stampa pubblicati la scorsa settimana dalle maggiori testate giornalistiche e web italiane in merito alla sua squalifica sino al 30.6.2019 per aver usato nei confronti di un arbitro donna la seguente espressione, a dire del giudicante, sessista: “Cambia lavoro, la domenica datti ai fornelli!” nel corso di una partita di 2° Categoria Veneta Marchesane-Real Stroppari.
Va precisato sin da subito che è principio riconosciuto anche dal sottoscritto che qualsiasi tesserato che si rivolga all’arbitro in modo non consono debba essere punito, ma ogni sanzione deve essere equilibrata e proporzionata al fatto commesso. Quand’anche il sottoscritto avesse proferito la frase “Cambia lavoro, la domenica datti ai fornelli” non si può non rilevare come la stessa non sia altro che una espressione colorita, neppure ingiuriosa, sicuramente non sessista, men che meno discriminatoria e non dissimile da altre quali: arbitro “datti all’ippica”, “vai a pescare”.
Nel caso di specie il mix tra arbitro donna e la frase “datti ai fornelli” ha provocato una decisione abnorme e scatenato un linciaggio mediatico degno dei noti casi che hanno riguardato produttori ed attori hollywoodiani.
Dall’Ansa ai giornali locali, dalla Gazzetta dello Sport al Sole 24 ore passando per Il Giornale e Il Corriere della Sera, nessuno si è sottratto a riprendere acriticamente la decisione del Giudice Sportivo seminando giudizi moralistici e commenti di ogni specie. Ma se sessismo significa discriminazione in base al sesso cosa dovrebbero dire i poveri arbitri uomini, pesantemente ed ingiustamente insultati la domenica sui campi di calcio, nel constatare che gli autori di tali gesti, sia ben chiaro da condannare, vengono poi squalificati per periodi ben inferiori rispetto a quanto accaduto nel caso di specie.
E’ applicare il principio di uguaglianza e salvaguardare la parità dei sessi squalificare due mesi chi minaccia ed insulta un arbitro uomo e ben sette mesi chi dice “datti ai fornelli” ad un arbitro donna (C.U. Figc Veneto N. 58 del 18.01.2017)?
Non vi è nel caso di specie una palese discriminazione da parte di chi invece si erge a difensore del genere femminile?
Dice qualcuno più colto di me: “Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno giustiziati”.
In ragione di ciò per tutelare la mia dignità ed onorabilità e per dare corso alle dovute impugnazioni ho dato mandato all’avv. Leonardo Rebecchi del Foro di Vicenza di adire tutti gli organi competenti, nessuno escluso. Parallelamente anche per esprimere solidarietà e vicinanza al mondo femminile e per aiutare in modo tangibile chi si occupa davvero di disagio femminile ho provveduto ad effettuare una donazione ad una importante associazione del territorio che si occupa di tali tematiche. Con richiesta di massima diffusione si porgono cordiali saluti”.
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