Triestina-Vicenza, la Curva Sud replica alla Furlan: “Ecco cosa è successo in estate: e non accettiamo lezioni perché…”

Nella trasmissione “Fuori Controllo, la voce della Sud” condotta da Christian Brojanigo e da Filippo Bertoncello  in onda in web streaming su Radio Zonkie nella serata di ieri, si è parlato ampiamente del Comunicato della Curva Furlan sulla situazione del Vicenza dopo l’operazione Rosso. E per la prima volta il direttivo spiega la propria posizione sul clamoroso colpo di scena estivo avvenuto alla guida del club. Ecco alcuni dei principali passaggi raccolti:

“NESSUNO CI HA REGALATO LA CATEGORIA” Nessuno ci ha regalato la categoria, l’abbiamo guadagnata sul campo e l’ha guadagnata soprattutto la Curva. Lo scorso anno a gennaio siamo falliti ed è arrivato un curatore fallimentare che ha portato più danni che benefici. Siamo intervenuti, non abbiamo timore a dirlo, obbligando il curatore a far richiesta al Tribunale di mandare via Lerda e riportare Zanini e Gino Sterchele. La dignità di Vicenza è nata a Santa Caterina con la manifestazione dell’Orgoglio Biancorosso. Cari triestini, quando fate un comunicato almeno un minimo di conoscenza e di ricerca sarebbe opportuno farla. Se chi ha scritto il comunicato è lo stesso che ha disegnato il sole gialloblù, allora si capiscono tante cose. Tante altre squadre hanno subito situazioni difficili in cui un’identità è sparita. Pensiamo che non sia mai capitato nella storia del curva del Vicenza si sia prodigata in tal modo per salvare il club, con la riunione al Teatro Astra da cui è nata probabilmente l’idea di Rosso di acquistare la società.

“LEZIONI DAI TRIESTINI? ASSOLUTAMENTE NON NE PRENDIAMO, PER COERENZA AVREBBERO DOVUTO…” – Lezioni dai triestini non le voglio prendere, tantomeno oggi, non hanno nulla da insegnarmi. Una tifoseria si giudica da come si comporta, in questi ultimi 20 anni fra norme repressive e tanti altri problemi, le battaglie portate avanti in questi anni altre curve se le sognano. Siamo rimasti fuori dallo stadio in occasione del ripescaggio ai tempi di Marino, siamo stati una delle uniche due curve in tutta la B a fare uno sciopero che avrebbero dovuto fare tutti. Perché, diciamo ai tifosi triestini, se ci considerate il Bassano, siete entrati allo stadio. Coerenza avrebbe voluto di rimanere fuori. Lanerossi Vicenza è l’identificazione della nostra generazione e di quella precedente. Il nome originale sarebbe Ac Vicenza, questa società ha ripreso quel simbolo che era sparito che Dalle Carbonare non poteva mantenere avendo un’azienda tessile concorrente. La nostra società ha avuto vari mutamenti all’interno della storia.

COSA ACCADDE IN ESTATE – “In estate c’è stata un’asta in cui l’unico offerente è stato Rosso: prima di questo erano andati in scena due bandi d’asta deserti e un terzo che ha fatto sì che Renzo Rosso potesse proporre la sua offerta al di fuori dell’asta originale, con o senza titolo sportivo. Che ricordiamo è la licenza che permette a una società sportiva di giocare in un determinato campionato. Non è commercializzabile e non è vendibile separatamente ed è il mezzo per disputare un campionato. Renzo Rosso aveva già il titolo sportivo del Bassano e, così facendo, ha fatto morire il titolo sportivo e la licenza del Vicenza Calcio Spa e ha trasportato  la licenza del Bassano Calcio facendo richiesta alla Figc a Vicenza, cambiandone denominazione, colori e stadio. Paolo Bedin, dg del L.R. Vicenza, ha precisato che sono stati comprati trofei, vari marchi e acquisendo anche la licenza per lo stadio in accordo col Comune. Hanno evitato di prendere il titolo sportivo avendone già uno, perché se l’avessero mantenuto averebbero dovuto mantenere il contratto di Zocchi ritoccato verso l’alto e prolungato e quello di Dario Cassingena a pochi giorni dal fallimento. Rosso ha fatto la cosiddetta piazza pulita che la tifoseria chiedeva da almeno 15 anni. Finché non ti liberi dei rami marci la pianta sarebbe continuata a marcire.  Sono quindici anni che a Vicenza non si parla più di calcio giocato, adesso finalmente lo si fa. E’ ora di tornare a farlo. Speriamo che la storia di questi colori prosegua brillantemente.

LA POSIZIONE DELLA SUD SULL’OPERAZIONE DI RENZO ROSSO E IL NOME VIRTUS – “Per settimane in estate siamo stati in silenzio, prima di dire qualcosa vogliamo essere a conoscenza dei fatti. I triestini dovrebbero studiare un po’ di più. All’interno della curva ci sono stati una serie di messaggi e di confronti, perché l’arrivo di Rosso non è stato preso alla leggera. L’arrivo di Paolo Bedin come direttore generale, una figura di garanzia vicentina, dirigente con a cuore questi colori che ha accettato di sposare questa causa e questa nuova avventura nonostante avesse un ruolo preponderante nella Lega di Serie B. Lo conosciamo e ci fidiamo di lui. Era molto abbottonato e il suo arrivo ci ha dato una garanzia. Nei primi tempi si parlava del colore giallo sulla maglia, c’è anche la questione della denominazione Virtus, presente anche per un discorso tecnico per cui bisogna utilizzare almeno nei primi tempi una parte della denominazione della vecchia società. L’Ascoli è Ascoli Picchio, il Pescara è il Delfino Pescara e il Palermo è l’Us Città di Palermo, tanto per fare qualche esempio”.

SOLIDARIETA’ AL BASSANO MA… “Vorremmo chiarire di avere massima solidarietà nei confronti del Bassano. Vicenza è la rappresentazione di quello che unisce una comunità. Raggruppa migliaia di persone della provincia attorno a determinati colori. Vicenza è una delle città più piccole del Veneto, ma ha una media spettatori più alta a parte Verona. Il 90% dei nostri tifosi viene dalla provincia e ci sono centinaia di tifosi che arrivano da Bassano, anche parte della bassa padovana si riconosce più nei colori biancorossi che in quelli biancoscudati. Le garanzie che si sarebbero portati avanti i nostri colori e la nostra tradizione ci sono state date. C’è più storia da quando c’è la nuova proprietà in pochi mesi rispetto a quanto visto negli ultimi 20 anni. Anche la tifoseria ha avuto il suo peso e ha indirizzato il progetto in una certa maniera. Faccio una critica a una piccolissima critica, parliamo dell’1% che non ha accettato questa operazione: negli ultimi 15 anni abbiamo letteralmente mangiato merda, siamo arrivati a un’asta con 23 milioni di debiti e siamo falliti perché qualcuno ha causato tutto ciò. Abbiamo agito in ogni modo, tirando fuori tutti i magheggi e problemi che c’erano. Quando eravamo in prima linea a lottare, signori dov’eravate?

PIOPPI, SANFILIPPO E DEJARDINS – “Le persone che seguivano i francesi, Dejardins e i loro giocatori fantasma dovrebbero riflettere su quello che è successo. Sanfilippo, Pioppi e Dejardins? Sono persone da evitare come Capuzzo e ci dispiace per i tifosi del Treviso che dovranno farsi carico di questi personaggi che si sanno benissimo chi sono. Pioppi? Con questo personaggio abbiamo parlato più volte. Speravamo che potesse rappresentare un’ancora di salvezza, era uno che con dialettica ci sapeva fare. Abbiamo parlato fin troppe volte, salvo chiudere mesi prima della fine. Mi sono sentito preso in giro da lui, lo ammetto senza problemi. Speravamo in qualcosa di diverso”

RENZO ROSSO E GLI SCONTRI ALLO STADIO – “Non ci sono piaciute alcune uscite di Renzo Rosso soprattutto all’inizio, arriva da Bassano e da una realtà diversa. Il pacchetto va preso tutto nel suo insieme. Ad esempio sono tutti agitati per l’accensione di alcune torce in curva, a loro diciamo di stare sereni. L’uscita che fece quando si schierò in una certa maniera contro eventuali scontri allo stadio non ci è piaciuta. E ovviamente non è immune da critiche nonostante il suo progetto ci abbia convinto per i motivi che abbiamo spiegato”

Foto: Us Triestina 1918

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