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Pordenone-Triestina, Tesser: “Mi aspetto una partita combattuta e dai ritmi alti! Ed entrambe…”
sabato 10 Novembre 2018 - Ore 12:00 - Autore: Staff Trivenetogoal
Sono passati 15 anni da quando Attilio Tesser diventò allenatore della Triestina, raccogliendo la difficile eredità di Ezio Rossi. Ma non deluse le attese, con una prima ottima stagione a sfiorare i play-off, la seconda più sofferta ma coronata da una bella salvezza ai play-out.
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«Emozioni particolari no, anche perché la Triestina l’avevo già affrontata poi da avversario in serie B. Ma sicuramente il piacere di incontrare nuovamente una squadra che per me segna il ricordo di un’esperienza davvero molto importante, ricca di ricordi positivi». Quali soprattutto? «Sono legati a tanti motivi: è l’esperienza che ha segnato la mia carriera, la prima ad alti livelli. E l’ho fatta in una piazza storica dal grande blasone, dove sono stato benissimo. E sono stati due anni positivi: ci sono state tante gioie, anche brutti momenti poi comunque svoltati in bello come la salvezza il secondo anno. E poi i tanti giovani lanciati». Il presente si chiama Pordenone: con che obiettivi siete partiti? Quello della promozione? «No, il programma è di essere competitivi per la promozione in due anni, ma per questa stagione è di fare il meglio possibile per raggiungere un buon risultato. Che poi significa cercare di raggiungere i play-off e farlo nella miglior posizione possibile, credo che siamo strutturati per questo».
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E della Triestina cosa pensa? «Ha una rosa completa, larga e omogenea. Con giocatori che hanno già esperienza della categoria, perfino quelli più giovani. Una squadra competitiva, che gioca, tiene bene il campo, sa puntare in verticale, gioca sulla velocità ed è pericolosa nelle ripartenze. E ha dei valori tecnici importanti». Con queste premesse, che partita si aspetta? «Mi aspetto una bella partita, combattuta, dai ritmi alti, e in questo i cinque cambi aiutano in certe situazioni. Avrà ragione chi prenderà in mano il match, noi dovremo essere bravi a non far valere le qualità degli alabardati, perché se riescono a esprimere le loro potenzialità diventano pericolosi. Ma anche noi abbiamo le nostre armi da far valere. Di sicuro sarà una partita in cui entrambe giocheranno per vincere: la Triestina verrà a giocarsela a viso aperto, come il Vicenza, non come la Fermana che si è chiusa nella sua metà campo».
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(Fonte: Il Piccolo. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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