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Pordenone-Triestina, l’ex Pavanel: “L’esonero? Nessun rancore. Ma mi farebbe piacere vincere perché…”
giovedì 8 Novembre 2018 - Ore 11:15 - Autore: Staff Trivenetogoal
Pordenone gli è rimasta nel cuore: qui ha giocato e allenato, portando da trainer i ramarri in serie D nel 2008. Ma Massimo Pavanel, persona e tecnico di spessore, lunedì sera con la sua Triestina non concederà sconti.
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«Penso alla mia squadra e al processo di crescita che stiamo compiendo: non vogliamo fermarci». Pavanel, lei è stato il primo tecnico della presidenza Lovisa. E fu esonerato a settembre 2009 dopo aver vinto un match di coppa Italia… «E avevamo pure disputato una buona gara, in un momento in cui dovevamo dimostrare qualcosa (1-0 al Concordia, gol di Sessolo, ndr). Che dire? Una decisione che poteva essere presa in maniera diversa, con altre tempistiche. Ma non porto rancore, fa parte del passato. E il presidente ha dimostrato, con i risultati, di fare più scelte giuste che sbagliate per la sua società».
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Che partita sarà Pordenone-Triestina? «Una sfida tra due società importanti e sane. Sicuramente i neroverdi sono più rodati di noi sotto tutti i punti di vista. Militano da anni in categoria e si vede. Pordenone è una piazza che mi è rimasta nel cuore: da giocatore ho disputato una stagione incredibile (coincisa poi con la ripartenza dalla Promozione, ndr), con i piloti delle Frecce tricolori in campo; da allenatore mi piace pensare di aver posto il primo mattone per la rinascita. La serie D l’abbiamo conquistata noi». Sarà emozionante tornare al Bottecchia?«Non so, è una sensazione che potrò eventualmente provare lunedì sera. Ora sono concentrato sul mio gruppo e sul processo di crescita. Mi piace misurarmi con una realtà come quella dei ramarri: vedremo così a che punto siamo. E onestamente mi farebbe piacere vincere, non tanto perché i tre punti varrebbero il sorpasso in classifica, quanto per il nostro morale».
(Fonte: Messaggero Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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«Non nascondo – premette Massimo Pavanel – che c’è un po’ di emozione in me per questo ritorno al Bottecchia da avversario. A Pordenone ho vissuto un periodo societario difficile, ma mi sono fatto anche tanti amici. In campo però non ci sarà spazio per i ricordi». Sarà il big match dell’undicesima giornata: il Pordenone, secondo, contro la Triestina, terza in classifica. Si affronteranno inoltre le due squadre più prolifiche del girone. Sedici i gol segnati dai rossoalabardati (3 a testa per Granoche, Mensah e Petrella; 2 per Maracchi, Beccaro e Bracaletti; uno per Steffè). Quindici quelli dei neroverdi (Candellone 4; Burrai, Barison, De Agostini e Germinale 2; Ciurria, Magnaghi e Semenzato 1). «Già, sono due compagini impostate per il gioco d’attacco. La mia anche troppo. Nel senso che, passati in vantaggio, non abbiamo ancora imparato a gestire partita e risultato. Il Pordenone al contrario ha dimostrato grande carattere e capacità di recuperare quando va sotto. Ci sono tutte le premesse per assistere a una gara pirotecnica». Dimostra poi di aver studiato bene i ramarri: «Dovremo prestare parecchia attenzione a Burrai. I suoi passaggi sono sempre illuminanti e i suoi piazzati micidiali, indipendentemente da dove li batta e se li calci direttamente verso la porta o il compagno meglio appostato. Dovremo cercare di fare meno falli possibile nella nostra metà campo. Da tener d’occhio anche Michele De Agostini, signore della sua fascia. Io ho grande rispetto di Gavazzi – aggiunge -, un giocatore importante già in B. Forse non è spettacolare, ma sempre efficace. Berrettoni non lo scopro certo io. Davanti poi Candellone, Magnaghi e Germinale sanno far gol e giocare per la squadra. I miei? Anche la Triestina ha gente importante, ma sono convinto che la nostra forza sia il collettivo. Se giocheremo di squadra, potremo dire la nostra al Bottecchia».
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(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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