Pordenone-Fermana, Tedino: “Uno scivolone ci può stare! E i neroverdi a fine stagione…”
sabato 3 Novembre 2018 - Ore 11:30 - Autore: Staff Trivenetogoal
«Cosa faccio? Fino al 30 giugno non posso far altro che stare fermo perché sono sotto contratto con il Palermo». Bruno Tedino, uno dei tecnici più amati dal popolo neroverde, non gradisce le ferie lunghe alle quali lo ha costretto Maurizio Zamparini, paròn dei rosanero: «Studio, mi aggiorno, guardo gli altri lavorare e rosico» – sorride amaro il tecnico di Corva. Il suo campo di studio è la serie B. «Negli ultimi tempi racconta – ho visto Cittadella-Foggia, Padova-Spezia e Venezia-Verona». Oggi sarà a Padova per il derby fra i biancoscudati e il Cittadella, domani a Udine per il match fra i bianconeri e il Milan. Ma ha visto anche Pordenone-Vicenza, il match di campionato: «In quel caso da tifoso precisa Bruno e ho visto un buon Pordenone». Già, ma ultimamente il buon Pordenone sembra essersi inceppato. Ha perso in casa domenica con la Fermana (0-1) e mercoledì, sempre al Bottecchia, in coppa con il Vicenza (ancora 0-1): «Il mio giudizio riprende Tedino non cambia. Quella con la Fermana era una gara difficile da gestire e risolvere proprio per la predisposizione alla difesa a oltranza dei canarini. Uno scivolone ci può stare. Il match di coppa, giocato con tanti giovani, non fa testo».
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«Tesser ha costruito una squadra propositiva in cui tutti possono andare a segno. Lo testimonia il fatto che già sette giocatori sono andati in gol (Candellone 4, Germinale, Burrai e Barison 2, Magnaghi, De Agostini e Semenzato 1, ndr). In ogni caso Candellone, Magnaghi, Germinale e lo stesso Bertoli sono attaccanti di valore e alla fine sicuramente avranno dato il loro onesto contributo alla causa. Questo è un Pordenone che darà soddisfazioni. Potrà avere momenti di flessione come tutte le altre squadre, ma alla fine sarà lì, assieme alle migliori, a giocarsi quella promozione in B che è l’obiettivo di Mauro Lovisa, di tutta la società e di tutto il popolo neroverde».
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(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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