Pordenone, per la scalata alla serie B scatta il “crowdfunding”? Ecco come funziona…
venerdì 12 Ottobre 2018 - Ore 10:00 - Autore: Staff Trivenetogoal
Parola d’ordine riservatezza. La esige, per il momento, il grande progetto che punta a proiettare il Pordenone nell’olimpo del calcio nazionale. Per riuscirci, l’ambizioso presidente neroverde Mauro Lovisa ha pensato a una formula innovativa, nel mondo del pallone: una raccolta fondi attraverso il meccanismo dell’equity crowdfunding, consentito per legge a tutte le piccole e medie imprese dal 2017. Di cosa si tratta? Si fissa un obiettivo, nel caso del Pordenone la promozione in serie B, si stabilisce un target finanziario e si invitano i potenziali acquirenti (di cui almeno due istituzionali), allettati dalla possibilità di condividere i successi della squadra e magari anche ottenere una premialità. Il numero uno del club cittadino ha incontrato a cena un nutrito gruppo di imprenditori e professionisti della provincia, gettando le basi e illustrando l’architettura del progetto. Positivi i riscontri. In attesa di sviluppi e comunicazioni ufficiali, Lovisa, per dirla in gergo calcistico, fa comprensibilmente catenaccio: «Non ho nulla da dire, per ora, se non che mi auguro che le risorse del nostro territorio siano sempre più coinvolte nella gestione del Pordenone».
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Dovrà essere redatta una perizia sul valore attuale del club, in modo da fissare una quota del capitale sociale (che sarà aumentato) da assegnare ai sottoscrittori dell’offerta di finanziamento, gestita da un’apposita società di investimento. Ci sarà una soglia minima di contributo che garantirà il diritto di voto e la partecipazione alla gestione del club. Ma si parla pure di quote inferiori, aperte a tutte le tasche. Se il target economico di raccolta non sarà raggiunto, nei tempi definiti, saranno obbligatoriamente restituiti i versamenti sin lì effettuati. Viceversa, si potrà scegliere: andarsene quando si vuole o rimanere nella speranza di un guadagno. E la serie B neroverde potrebbe garantirne a tutti.
(Fonte: Messaggero Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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