Padova-Pescara da 0-2 a 2-2: incredibile rimonta biancoscudata, Cisco e Cappelletti fermano l’allungo di Pillon!
martedì 2 Ottobre 2018 - Ore 19:32 - Autore: Dimitri Canello
PADOVA – Sentenza finale della sera. Padova-Pescara 2-2, quando tutto sembra perduto Cisco piazza un eurogol e Cappelletti di tacco completa la rimonta. E così, mentre poco prima i tifosi del Pescara cantavano “Salutate la capolista”, alla fine il sorpasso in vetta di Pillon nei confronti del Verona non si concretizza. La vendetta dell’ex, si potrebbe dire, anche se al diretto interessato non sarebbe di sicuro piaciuto chiamarla così, non si concretizza. Il Padova crolla sotto i colpi di Gaston Brugman, che pennella un delizioso calcio di punizione a scavalcare la barriera al 26′ battendo Merelli, ma poi risorge e pareggia. E’ l’episodio che indirizza il match, perché sin lì il Padova non era dispiaciuto. Vero è che al 9′ Mancuso si era presentato davanti a Merelli sfiorando il gol del vantaggio, ma poi al 23′ Pulzetti aveva tentato senza riuscirci uno splendido lob che esce di pochissimo. Il vantaggio del Pescara spezza il match, perché i biancoscudati non riescono mai a risalire la corrente e al 37′ Antonucci sfiora il 2-0. In apertura di ripresa un altro episodio che sposta definitivamente gli equilibri: mischia in area, Trevisan stende Mancuso, ma l’arbitro non fischia questo fallo, bensì il ben più dubbio contatto fra Mazzocco e Gravillon. Sul dischetto va Mancuso, che incrocia il diagonale, Merelli tocca ma non riesce a neutralizzare. Il Padova prova a reagire e all’8′ avrebbe il pallone che potrebbe riaprire la contesa: ma Cisco, che si presenta solo davanti a Fiorillo, non allarga a sufficienza il diagonale, con il pallone deviato sul palo dall’ex portiere del Vicenza. Da lì in poi praticamente più nulla, fino all’incredibile finale. Cisco indovina un eurogol dalla distanza che riapre i giochi a un minuto dalla fine, trasformando il finale in una piccola corrida. E Cappelletti di tacco fa impazzire l’Euganeo. Il Padova pareggia, dopo aver visto in faccia l’inferno.
Commenti
commenti