Vicenza, Lopez: “A furia di tirare la corda si è spezzata! Rosso? Sa quello che vuole, e in più…”
venerdì 8 Giugno 2018 - Ore 12:15 - Autore: Staff Trivenetogoal
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Giovanni Lopez a Vicenza ha fatto anche l’allenatore, un’esperienza che gli ha permesso di capire i problemi della società che poi hanno portato al fallimento. «E’ stato un periodo che ho vissuto con grande intensità, cercando di dare al Vicenza tutto me stesso. A distanza di tempo vi dico che ho dato più da allenatore che da giocatore. Già allora la società era in difficoltà, sono passati cinque anni ma ricordo che quell’estate l’iscrizione è arrivata in ritardo e a novembre siamo stati penalizzati con quattro punti. Erano segni chiari di una società che aveva lavorato male. Il fallimento maturato in questa stagione non è altro che la conseguenza di tanti anni in cui l’allora proprietà ha gestito il tutto senza un progetto e senza passione. Tira e tira, la corda si è spezzata». L’ultimo campionato del Vicenza è stato una corsa a tappe in cui c’erano sempre ostacoli da superare e l’esito sportivo negativo era quasi scontato. «La serie C è dura, se la affronti con la testa piena di problemi non vai da nessuna parte come è accaduto al Vicenza. Nel calcio i giocatori devono lavorare e pensare solo a correre e a lottare, ma se non hai alle spalle una società seria non vai da nessuna parte. Purtroppo questo gruppo ha pagato le colpe di chi è riuscito a creare un buco di circa 20 milioni che oggi spiegare quello che è successo. So che la Procura ha aperto un fascicolo, speriamo che se c’è chi ha sbagliato, paghi». Dopo l’asta e l’arrivo di Renzo Rosso, che perfezionerà a breve la fusione con il Bassano calcio, sta per nascere una nuova società che fa già sognare i tifosi del Vicenza. «Rosso è un imprenditore molto importante, ha dimostrato di sapere quello che vuole e di riuscire a concretizzarlo. Nel calcio vincere non è mai semplice perché molto, se non tutto, dipende dai risultati che riesci a centrare. Ma il patron della Diesel ha dalla sua un grande vantaggio, che è quello di partire da zero».
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(Fonte: Corriere del Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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