Hellas Verona in B, e se a guidare l’attacco in serie cadetta tornasse Pazzini? C’è un solo nodo…
mercoledì 9 Maggio 2018 - Ore 14:00 - Autore: Staff Trivenetogoal
C’è una stagione da finire e un’altra che già deve essere programmata. In questo senso, il primo rebus per il Verona si chiama Giampaolo Pazzini. Argomento scottante che parte da una duplice considerazione: la qualità del giocatore, da un lato. Sulla sponda opposta, il costo per le casse del club, che saranno sì sostenute dai 25 milioni del «paracadute» per la B, ma che torneranno ad avere in carico un ingaggio elevatissimo. Il Pazzo, sulla base del contratto quinquennale firmato nel 2015 con l’Hellas – e in essere, dunque, fino al 30 giugno 2020 – percepisce circa 1.5 milioni di euro netti a stagione. Al lordo, si viaggia attorno ai 3 milioni. Un’enormità per un Verona in A, figuriamoci se si parla di cadetteria. Nel 2016-2017, però, Pazzini accettò di tagliarsi una fetta dello stipendio per rilanciare se stesso e l’Hellas, partendo dalla Serie B.
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I suoi 23 gol furono decisivi per la promozione dell’Hellas. Rinunciare a un attaccante così sarebbe un azzardo, fermandosi a una considerazione tecnica. Il nodo grosso, tuttavia, è sempre quello: lo stipendio extra-large del Pazzo. Si trovasse una soluzione analoga a quella che fu individuata due anni fa, il rapporto potrebbe proseguire. Il Verona riporterebbe in casa un attaccante con pochi eguali tra i cadetti, Pazzini si rimetterebbe in gioco in una realtà cui è legato. Nell’agenda del ds che verrà (e dell’allenatore che sarà scelto) il suo nome è già appuntato e cerchiato in cima alla lista.
(Fonte: Corriere di Verona. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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