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Triestina-Pordenone, Lovisa: “Saremo la mina vagante di fine stagione! E i giuliani mi chiedono se…”
martedì 20 Marzo 2018 - Ore 11:15 - Autore: Staff Trivenetogoal
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«Ci siamo finalmente tolti la strega di dosso – esordisce Mauro Lovisa, rifacendosi a un antico detto popolare -. Altre volte ammette abbiamo forse giocato meglio, come a Portogruaro, ma in questo momento era importante vincere e ci siamo riusciti». Lovisa è un esteta del pallone. «Beh, non è che con la Fermana abbiamo giocato male. Mi sono piaciuti i primi 20′ della ripresa quando, pur in vantaggio, non abbiamo rinunciato ad attaccare. Soprattutto però mi è piaciuto il nuovo spirito con il quale i ragazzi affrontano ora le partite. In questo si vede la mano di Fabio Rossitto. Sono sicuro che con il passare del tempo vedremo anche la squadra giocare bene. Gli elementi per farlo non ci mancano. Saremo la mina vagante di questa parte finale di stagione e dei playoff».
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Lovisa fa una riflessione sui fischi che hanno salutato il ritorno in panca di Gerardi, ancora una volta protagonista di una prova deludente. «Io sono stato attaccante e so che è possibile attraversare periodi in cui niente sembra girarti bene e più ti dai da fare più ti incasini perché finisci a fare le cose più difficili. Ho detto a Federico: stai tranquillo e gioca semplice; il gol prima o poi arriverà. È successo pure a campioni come Higuain e Icardi. Poi, vedi Maurito, ti sblocchi improvvisamente e ne fai quattro in 90 minuti. Per questo chiedo ai nostri tifosi di comprendere la situazione. Avete aiutato la squadra, ora aiutate anche Federico, che oltretutto è un pordenonese come voi». Domani alle 20.30 tutti a Trieste, città che ha fatto una corte spietata a Mauro Lovisa. «Già, mi vogliono bene. Magari un bene un po’ interessato. Ancora adesso, attraverso i social, qualcuno mi invita a trasferirmi nel capoluogo giuliano. Ma io ho avviato a Pordenone un progetto che guarda lontano. Nel nostro futuro io vedo una squadra in B e uno stadietto a misura di famiglia. Ci arriveremo, ne sono certo. Intanto godiamoci la crescita del settore giovanile, con tutte le squadre già alle finali nazionali o a un passo dal conquistarle. I giovani saranno la base per la nostra scalata».
(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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