Triestina, De Falco: “Credo di meritare la cittadinanza onoraria nell’anno del centenario! E su Princivalli la vedo così…”
venerdì 16 Marzo 2018 - Ore 12:00 - Autore: Staff Trivenetogoal
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De Falco, una domenica in mezzo ai tifosi alabardati a vedere la Triestina: che effetto le fa? «Li vedo con piacere, gliel’avevo promesso. Del resto la Triestina gioca a 20 minuti da casa mia e il club che viene porta il mio nome, per tutti sarà una giornata un po’ diversa. Rivedrò tanti amici, anche chi non è del club».
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«Nell’anno del centenario della Triestina, credo di meritare la cittadinanza onoraria: è una cosa che mi farebbe piacere visto che porto sempre il nome di Trieste in giro per l’Italia e faccio un po’ da ambasciatore. Non tutti sanno quanto è bella la città, ma a tutte le serate di sport in cui vengo invitato, la prima cosa che faccio è far conoscere Trieste».
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«Ricordiamoci in che paesini giocava fino a qualche tempo fa. Adesso la Triestina sta facendo il campionato che doveva fare: va dato atto a Milanese e Biasin di aver fatto grandi cose e notevoli spese. Poi tutti vorrebbero subito vincere, perché in queste piazze fai fatica a dire che i traguardi sono altri, ma l’Unione sta facendo quello che ci si aspettava. E tra l’altro con due rinforzi come Lambrughi e Coletti la squadra è ancora più solida».
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E Princivalli come allenatore come lo vede? «Premetto una cosa: la libidine è una brutta bestia, e mi spiego, perché l’ho provata io stesso a Cesena. Spesso ti senti in grado di fare grandi cose, ma per certi ruoli serve tempo e un percorso lungo. Detto questo, io Nicola lo capisco benissimo: era il suo sogno fare l’allenatore, ora può farlo non solo in serie C, ma nella sua città e con una squadra blasonata come la Triestina. Lo vedo molto preso, anche troppo. Del resto lui, come Milanese, come me, non siamo semplici addetti ai lavori, ma per la Triestina abbiamo qualcosa dentro di diverso dagli altri. E questo porta anche a fare errori di valutazione per troppo amore, che magari altri più distaccati non fanno». Ma vuol dire che Milanese ha fatto male ad affidargli la panchina? «Assolutamente no. Milanese in quella situazione ha fatto benissimo, perché ha dato la squadra in mano a un ragazzo che è già dentro l’ambiente, conosce già bene tutti e i vari meccanismi. Al di là di come andrà, ha fatto bene, non aveva senso in questo momento prendere altri giusto per prendere. E poi Princivalli dà una precisa garanzia». Quale? «Che ci mette il cuore. Su questo non c’è nessun dubbio, ed è già tanto in queste categorie».
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(Fonte: Il Piccolo. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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