Cagliari-Pordenone, Lovisa: “Punto più alto della nostra storia, ma non ci vogliamo fermare! E crediamo ancora alla B…”
mercoledì 29 Novembre 2017 - Ore 10:00 - Autore: Staff Trivenetogoal
Che giornata incredibile quella del Pordenone e dei suoi tifosi, arrivati sino a Cagliari e premiati con la più grande delle soddisfazioni. Una gioia indescrivibile, insperata. Come quella che trasmette il presidente Mauro Lovisa nell’immediato dopo partita, quando, come spesso accade, è il primo ad arrivare in sala stampa. I cronisti locali gli chiedono ripetutamente di scandire il suo nome, non lo conoscono. Non se lo dimenticheranno. Le sue prime parole sono proprio per i rossoblù, tifosi e società: «Siamo stati accolti in modo fantastico – dice Lovisa – e devo ringraziare il pubblico che a fine gara ci ha applaudito con calore. Sono cose che fanno bene al calcio, ne sono rimasto davvero colpito. Siamo partiti nove anni fa in Eccellenza, adesso siamo una realtà consolidata del calcio professionistico italiano, stiamo raggiungendo livelli importanti anche col settore giovanile ed era proprio questo il nostro obiettivo all’inizio dell’avventura. Ora abbiamo toccato il punto più alto della nostra storia. Ma non ci vogliamo fermare, continueremo a lavorare per crescere, anche perché arrivare è importante, ma il difficile è rimanere a certi livelli. Credo che sia nelle nostre corde. Puntiamo alla serie B, il campionato è lungo, ci crediamo». L’uomo chiave dell’incontroLovisa si sofferma poi sull’importanza del rientro di Berrettoni. «È stata dura – riconosce – gestire le partite per tanto tempo senza un elemento così, di questo spessore. Quando c’è fa giocare bene tutta la squadra e oggi si è visto. Adesso ci tocca un’altra missione impossibile, ma andiamo avanti fiduciosi. L’Inter a San Siro è un giusto premio per quanto stiamo facendo, oltre che una grande iniezione di autostima per il prosieguo del campionato». […]
(Fonte: Messaggero Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Re Mauro che in sala stampa sillaba il suo cognome («Lo-vi-sa, con la elle iniziale»), per farlo capire meglio ai media sardi, dà la misura esatta dell’impresa dello sconosciuto Pordenone in casa del blasonato Cagliari che fu di Gigi Riva e Angelo Domenghini. Felice il presidente neroverde, non solo per l’ennesimo risultato storico messo in bacheca e per la possibilità di vedere i suoi ramarri giocare al Meazza contro l’Inter del triplete, ma anche per gli sportivissimi applausi che i tifosi all’Arena hanno tributato al Davide noaoniano.
«Avevo già stima per i sardi, ora ne ho ancora di più. Il sogno che si avvera? Sì, per certi versi è così, ma io considero questo passaggio agli ottavi di Tim Cup da andare a giocare a San Siro un premio per il lavoro che questa società ha fatto negli ultimi nove anni. Non dobbiamo scordare che siamo partiti dall’Eccellenza, praticamente senza vivaio. Oggi abbiamo uno dei migliori settori giovanili e andiamo a giocare con l’Inter».
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La trasformazione è anche merito dei top player ritrovati. «Sì, abbiamo patito un periodo negativo per l’assenza di giocatori importanti. Ora sono rientrati quasi tutti. Visto Berrettoni? È la prima partita vera che fa dopo l’infortunio. Con lui è tutto un altro Pordenone. Spero che questa impresa faccia ritrovare autostima alla squadra ed entusiasmo ai tifosi. Perché il nostro obiettivo è la serie B. Siamo un po’ in ritardo in classifica, ma abbiamo tutto il tempo per recuperare».
(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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