FeralpiSalò-Pordenone, Marchi: “Sono stato bene, ma non mi sono sentito valorizzato…”
sabato 30 Settembre 2017 - Ore 10:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Come tanti dice che «è la squadra più difficile da incontrare». Ma come nessun altro sostiene che, se non è rimasto a Pordenone, è perché «non mi sono sentito valorizzato come persona e come giocatore». Paolo Marchi è un calciatore della FeralpiSalò e pensa al bene della sua squadra, però non scorda l’addio amaro dai colori neroverdi, con cui ha disputato le ultime due stagioni ed è stato protagonista nei play-off dell’anno scorso, realizzando due gol (tra cui quello col Parma) e fornendo prestazioni di spessore. «Nel calcio ci può stare, ma è un peccato sia finita così», afferma il 26enne milanese, ex della gara di lunedì sera.
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A gennaio scorso poteva lasciare il gruppo. Poi, dopo l’infortunio di Ingegneri, è salito in cattedra e ha sempre giocato. Si aspettava di andare via, a luglio? «Sarei rimasto volentieri. Però il Pordenone ha fatto scelte diverse. Voleva un difensore con altre caratteristiche rispetto alle mie? Non credo, comunque c’era bisogno di un mancino. Per certi versi non ho capito la loro posizione». Si dice che avesse chiesto un aumento e che la società non fosse d’accordo con la sua richiesta. «C’è stata una divergenza dal lato economico, ma non è stato quello il punto. Mi aspettavo una maggiore considerazione sotto il profilo umano. Ho preferito così prendere altre strade». Scelte che possono starci, nel mondo del lavoro, oppure serba rancore? «Direi che sono decisioni che fanno parte dello sport. Ripeto: a Pordenone sono stato bene e ho vissuto due anni belli, per quanto travagliati sotto il profilo personale. Peccato per il finale: quel giorno a Firenze è stata scritta una pagina negativa per il calcio italiano, con le decisioni arbitrali che sono state prese. Quando ci ripenso sto ancora male».
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(Fonte: Messaggero Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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