Triestina, la squadra stupisce ma la campagna abbonamenti non decolla: tessere sotto quota 2.000…
sabato 16 Settembre 2017 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
La serie C, una squadra che diverte e vince di goleada in trasferta, un allenatore con un pedigree nobile, una proprietà che ha preso l’Unione esanime e che l’ha fatta rivivere mantenendo finora le promesse senza proclami. Questo è successo nell’ultimo anno e negli ultimi mesi. Eppure la corsa all’abbonamento non c’è stata. Poco meno di duemila tessere alla vigilia della chiusura della campagna (che potrebbe anche essere prorogata) sono un buon risultato per la categoria ma un traguardo tutt’altro che esaltante essendo sostanzialmente lo stesso dell’ultima stagione. Insomma lo zoccolo duro, quello che mai ha abbandonato l’Unione nemmeno in Eccellenza tiene. E gli altri? Il benchmark è buono ma solo se non si considerano le altre piazze nobili della C. Vicenza ha staccato oltre 6.000 tessere, Padova 3.500, Reggio Emilia più di 4.000. Mauro Milanese il giorno dell’apertura della campagna non si era nascosto: «Sotto i tremila abbonamenti saremo delusi».
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Dopo tante vicende tristi sul piano giuridico e sportivo ci vuol tempo a riaccendere una piazza capace di fiammate ma non di un attaccamento costante alla squadra della sua città. Non c’è stato al Rocco un ricambio generazionale.
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Un fattore determinante e indipendente dalle scelte della Triestina è il calendario (incomprensibile) della C. Sei mesi si gioca la domenica con due orari diversi, tre il sabato dalle 14.30 alle 20.30 più eventuali anticipi e posticipi. Chi lavora, chi teme il freddo, chi ha degli impegni famigliari e anche sportivi ci pensa a sottoscrivere un impegno stagionale anche se un bel po’ di partite casalinghe sono regalate. E poi, elemento da non sottovalutare troppo, c’è il web che a costi bassissimi offre le partite in diretta.
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La fidelizzazione attraverso l’abbonamento è un elemento non trascurabile anche per attrarre gli sponsor. Con questo elemento la società dovrà fare i conti. C’è però anche un rovescio della medaglia. Contro la Reggiana allo stadio c’erano cinquemila spettatori. L’acquisto del biglietto in prevendita e ai botteghini puo’ superare di molto in termine di ricavi quello ottenuto con gli abbonamenti. Certo, l’adesione fideistica (come succede ad esempio a Cesena) non c’è stata proprio. E chi se l’aspettava è deluso.
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(Fonte: Il Piccolo. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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