Venezia, Ferrari: “Non vediamo l’ora di vincere il campionato, ma non vogliamo crearci pressioni”
giovedì 6 Aprile 2017 - Ore 10:03 - Autore: Staff Trivenetogoal
Grande soddisfazione espressa da Nicola Ferrari, attaccante del Venezia, autore del goal-partita segnato nel match contro la Feralpisalò. “Abbiamo vinto una gara difficile. Ci tenevamo tantissimo, perché abbiamo messo un altro bel mattoncino per raggiungere il nostro obiettivo, e sono soddisfatto per il goal, per la squadra, per tutti. Adesso andiamo avanti così, sperando di riuscire a toglierci questa soddisfazione il prima possibile”. Pesava tanto il fatto di giocare e segnare? “Con il senno di poi sì. Durante la partita, comunque, ero molto tranquillo, mi sentivo bene e sapevo che sarebbe stata una grande occasione. Effettivamente, spero di farne un altro”. E’ stata una gara, come detto, non facile, ma anche con poche occasioni. “In effetti è stato un incontro un po’ strano, perché dopo l’1-0 i giocatori del FeralpiSalò non uscivano molto sui nostri difensori, quindi noi facevamo un buon palleggio dietro. Però il ritmo, soprattutto nel primo tempo, era un po’ basso e si faticava a prendere i tempi di gioco. Abbiamo fatto il minimo indispensabile a livello di marcature ed è bastato quello”. Mister Serena ha detto che avete la “catena”, di destra e sinistra, più forte di tutto il campionato, ed il suo pensiero era proprio di chiudervi lì sulle fasce. Avete trovato poco spazio anche per questo? “Sì, credo che tutti gli allenatori che troviamo contro cercano di evitarci sulle fasce, perché è vero, lì siamo molto forti, da quella posizione prendiamo sempre molti assist e molte azioni pericolose. Quindi, credo che abbiano fatto una tattica che adottano tanti altri allenatori nei nostri riguardi. Ma noi siamo stati bravi a sfruttare un episodio, ad andare a cercarlo e di conseguenza sfruttarlo. Poi, è vero che noi abbiamo una forza tale che, una volta passati in vantaggio, è difficile poi rimontarci”. Tu ti sei guadagnato il calcio di rigore. C’è stato un lancio dalla sinistra e poi il contatto di mano con il pallone. Secondo te è stato volontario? “Non penso che l’avversario avesse voluto prendere la palla con le mani, però se non ci fosse stato il contatto io sarei comunque andato davanti al portiere. L’azione era infatti pericolosa e lui l’ha interrotta con la mano. Credo che sia il primo ad ammettere che è stato sorpassato dalla palla e, allargando il braccio un po’ troppo, l’ha toccata con la mano”. Invece, nell’episodio uno-contro-uno con il portiere: c’era fallo, a tuo avviso? “Io mi sono sentito tirare giù, ma non so dire con esattezza se fosse fallo o meno, perché sono riuscito a mettermi lì davanti, poi sono stato, appunto, tirato giù. Ma sinceramente dovrei rivederlo”. Forse stavi già un po’ cadendo? “Può essere”. Ora sempre meno partite al termine, e siete sempre più vicini alla B. “E’ vero che si vuol vincere il campionato il prima possibile, perché dopo tanti mesi in cui si tira la carretta, diciamo, non vedi l’ora di chiuderlo. Però dobbiamo essere attenti, essere una squadra matura anche in questo, e non avere la pressione di farlo tutto e subito, perché si rischia di essere troppo precipitosi e non va bene. bisogna metterci la testa anche in queste cose. Arriverà quando arriverà, ma l’importante è, appunto, che arrivi”. E’ un finale in crescendo anche per te, che vieni sempre elogiato anche dal mister, perché hai fatto molto bene anche in coppa, ora riesci ad essere incisivo anche in campionato. Sei in gran forma, insomma. “Sto bene, quindi è normale che voglia mettermi in mostra, fare quello che so fare. Quest’anno, a parte l’inizio, credo di aver giocato poco, e comunque siamo una squadra molto molto forte. Quando si vince sempre è normale che certi equilibri non vengano toccati, però fa anche parte del mio lavoro cercare di “mettere in difficoltà” il mister, e soprattutto essere pronto quando vengo chiamato in causa”.
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