Mestre-Altovicentino, Zironelli: “Abbiamo messo la ciliegina sulla torta di una storica giornata”
domenica 19 Marzo 2017 - Ore 18:13 - Autore: Staff Trivenetogoal
Non è stata una partita facile da vincere per il Mestre quella odierna allo stadio Baracca. Due i motivi principali: la qualità dell’avversario, e il fatto che gli arancioneri giocavano per la prima volta sul manto erboso dell’impianto mestrino. Tantissime aspettative sia dal punto di vista calcistico, che del calore del pubblico per questa storica giornata. Per i tifosi del Mestre oggi è stata una grandissima festa, sotto tutti i punti di vista. “Sì, avevo chiesto ai ragazzi di metterci la ciliegina sulla torta e ci siamo riusciti – conferma mister Mauro Zironelli-. E’ stata una grande partita, soprattutto nel primo tempo, perché nella ripresa, specialmente nella parte centrale, abbiamo sbagliato qualche goal, con Casarotto ed un paio di ribattute sulla linea. Poi c’era un altro fallo da rigore, sempre su Casarotto se non erro, però siamo stati bravi a contenere gli avversari, perché l’AltoVicentino aveva recuperato tutti i giocatori e, secondo me, non merita la classifica che ha, perché l’avete visto tutti: quando vanno in avanti sono pericolosissimi. Da par nostro, siamo stati bravi a colpire nelle occasioni giuste”. Le avversarie, con la prima della classe, sembrano fare di tutto per mettersi in mostra. “Certo, purtroppo è così. Dobbiamo mettercelo in testa, lo dico sempre ai ragazzi di non mollare niente, perché appunto le altre, quando hanno occasione di giocare contro di noi, vogliono mettersi in evidenza, il che è normale nei confronti della prima in classifica. Però devo dire ancora un grazie alla città, perché sono stati meravigliosi, sia i tifosi della curva e della tribuna, perché è stata una festa incredibile, che si ricorderanno per molto tempo”. Quali sono state invece le sue emozioni personali? “Oggi è stata una giornata diversa dal solito, perché è chiaro che la coreografia era differente. Colgo l’occasione anche per fare gli auguri a tutti i papà, indistintamente, perché è stata una bella festa”. Parlando della partita in quanto tale: si è messa subito bene per voi, con il risultato sbloccato da subito. “Sì, poi siamo stati bravi a costruire ancora, a provocare un rigore netto. Il 2-0 era meritato, anche se abbiamo avuto una sbavatura nella prima frazione di gioco. Nel secondo tempo loro hanno preso un po’ di fiducia, segnando poco dopo l’inizio, dopo la sostituzione. Poi siamo riusciti a contenere bene, e su qualche ripartenza meritavamo il terzo goal, perché abbiamo sfiorato la marcatura almeno tre o quattro volte, compreso il fallo da dietro su Casarotto, nei confronti del quale poteva starci anche il rigore. Però diciamo che è andata bene così, abbiamo finito bene, era importante portare a casa i tre punti”. Adesso si va verso un finale di stagione sicuramente impegnativo, dal punto di vista psicologico. “Non è facile produrre gioco e stare “a manetta”, però lo stiamo dimostrando perché abbiamo avuto di fronte una squadra che sotto il piano del ritmo magari non avrà fraseggiato tanto, però continuava a mettere queste palle lunghe su Trinchieri e non era facile continuare a fare la spola, avanti e indietro. Invece sia gli attaccanti che i centrocampisti sono stati abili a restare corti, a ripartire nel momento giusto e gli abbiamo fatto male. Prima è uscita la punizione, poi il rigore”. Che dice del continuo cambio di campi da gioco, senza quindi avere punti di riferimento? “Non è stato facile, ma i miei sono ragazzi straordinari, perché sono, come dico sempre, “da bosco” e “da riviera”. In altre parole, si adattano velocemente a tutto, si tratti di mari o monti”. C’è stato anche qualche episodio, per voi sfortunato, e magari un altro rigore, specie nel finale, avrebbe dato più tranquillità. “Certo, anche un paio di azioni di Casarotto e Kabine, anche Bonetto. Ma l’importante, oggi, era, come dicevo, conquistare l’intera posta in palio e coronare questa festa”. Che cos’ha provato quando, negli sgoccioli del match, ha visto l’ultimo tiro in porta da parte degli avversari? Un po’ di sudore freddo? “Lo ammetto. Loro hanno calciato quando mancavano solamente dieci secondi al termine, con una punizione da centrocampo che noi siamo stati ulteriormente abili a contenere. Ma era difficilissimo, perché l’attacco dell’AltoVicentino è pesante, forte, degno della prima della classe, anche se la classifica non rispecchia le loro qualità”. Voi avete vinto, come pure la Triestina. Un duello che, probabilmente, si risolverà nello scontro diretto? “Credo che continuerà. L’importante è non perdere terreno; noi dobbiamo continuare a fare la nostra partita e pensare a noi, perché pensare agli altri ci toglie solo energie, e non ne vale la pena”.
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