Venezia, Fabiano: “La nostra mentalità? Pensare di dover affrontare il miglior Bassano!”
martedì 14 Marzo 2017 - Ore 12:06 - Autore: Staff Trivenetogoal
La matematica non è una opinione: a 810 minuti dalla fine della stagione regolare, al Venezia bastano ancora 20 punti per avere in tasca la promozione in serie B. Un traguardo voluto, costruito dal presidente Tacopina che, in questi giorni lontano dalla città lagunare, fa sapere di essere molto felice di come stanno andando le cose. C’è talmente tanta voglia di tornare nel Campionato Cadetto che si sta già pensando a come adeguare il Penzo alle normative imposte dal salto di categoaria. Un obiettivo di inizio stagione, quasi raggiunto, ma come detto dallo stesso Inzaghi “un sogno che però dobbiamo ancora far diventare realtà”. Ed i giocatori, come Fabiano, lo sanno bene. “Credo che parlare di matematica sia ancora presto. È normale che i tre punti ottenuti contro il Modena, sapendo che il Parma aveva pareggiato a Mantova, erano pesanti. In quest’ultimo periodo stiamo continuando a battere il ferro caldo e vincere, e per chi ci sta dietro è dura, però non dobbiamo mollare di un centimetro, perché mancano ancora nove partite e tutte, lo abbiamo già visto, nascondono delle insidie, quindi è sempre difficile. Il Modena domenica ha fatto una prova tosta e ci ha messi in difficoltà nel senso che comunque, quando le squadre si chiudono così, diventa difficile, però sono pur sempre tre punti sofferti e per questo ci danno anche più gusto”. Peccato per il palo che hai colpito. Che cos’hai pensato in quel momento? “Rimane un po’ di amaro in bocca, perché forse sono andato un po’ troppo a botta sicura. Comunque siamo riusciti a vincere, cosa che dovevamo fare avendo avuto un’occasione così riferendomi appunto al pareggio del Parma e il fatto di non sfruttarla al massimo sarebbe dispiaciuto di più, però Geijo ha segnato e siamo tutti felici, anche perché abbiamo dato un segnale importante e dobbiamo continuare così”. Quando sei entrato, quale era il tuo compito dal tuo punto di vista tattico e come è cambiato il modulo della squadra? “Verso la fine il Modena era sempre più schiacciato, per cui il mister ha deciso di mettermi in mezzo con Bentivoglio e siamo passati a quattro in quel settore, anche se avevo un compito più da trequartista e quindi con l’ottica di assistere più davanti Ferrari, avendo quindi la possibilità di calciare qualche pallone in più verso le nostre punte, di agire sulle seconde palle. Quello dovevo fare ed è stato difficile, perché soprattutto negli ultimi minuti è stato un match complicato visto che loro perdevano molto tempo”. Al termine dell’incontro vi siete buttati tutti sotto la curva anche per scaricare la tensione che si era accumulata durante la partita? “Certo, ma perché arrivando verso la fine è normale, visto che il traguardo si avvicina e noi ci siamo prefissati questo obiettivo da luglio e adesso, che ci stiamo avvicinando, piano piano la tensione aumenta. Inoltre, tutti vorrebbero e meriterebbero di giocare nella nostra squadra, lo dimostra il fatto che anche in Coppa Italia siamo arrivati fino in fondo. Contro il Modena abbiamo avuto forse la paura di non vincere, e quando, all’ultimo minuto, abbiamo segnato, quella rete ci ha liberati di tutta la tensione nervosa che abbiamo, appunto, accumulato durante la partita”. Adesso, in campionato, vi aspetta una trasferta, quella di Bassano, contro una squadra che attualmente è in caduta libera, per cui vorrà evitare altre brutte figure. “E’ innegabile che loro stiano passando un momento molto delicato, tra l’altro hanno cambiato allenatore e comunque stanno facendo molta fatica, però, per la legge dei grandi numeri, loro ce la metteranno tutta e ci proveranno, quindi noi non dobbiamo sicuramente prenderla sottogamba. Sappiamo che è una partita dura, dobbiamo andare là pensando di affrontare il miglior Bassano, pensando quindi di trovare una squadra che stava come era tempo fa. Questa deve essere la nostra mentalità per poter poi puntare portare a casa i tre punti, perché è quello che andiamo a cercare”.
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