Chievo-Pescara, Maran non teme Zeman: una sola sconfitta in sei sfide…
mercoledì 22 Febbraio 2017 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Non ha mai sofferto Zeman. Tranne ai tempi della B, quando uno al Pescara aveva Insigne, Immobile e Verratti e l’altro aveva da poco preso in mano il Varese direttamente da Benny Carbone. C’era Cacciatore in campo, fedelissimo di Rolando Maran già allora, impotenti tutti e due davanti alla furia di quella squadra che volò in Serie A semplicemente perché troppo più forte degli altri. Perché quei ragazzini ora sono diventati dei campioni e perché, come disse un giorno Serse Cosmi, «tutti gli attaccanti sopra gli 11 anni sognano di essere allenati prima o poi da Zeman». Maran l’ha sempre guardato in faccia, spesso sfidandolo sul suo stesso terreno. A costo di essere irriverente davanti al maestro boemo, genio della fase offensiva dai tempi del Licata e poi del Foggia. La storia recente parla chiaro, non c’è collega della panchina con cui Maran abbia un bilancio migliore di quello con Zeman. Oltre due punti di media nei sei confronti diretti, per di più partendo spesso da sfavorito. Zeman è entrato sulla scena da protagonista assoluto, ma domenica troverà uno che non ha mai digerito molto. Neanche ai tempi in cui dalla sua parte aveva la grande Roma, quella di Marquinhos, Lamela e il miglior Totti, alla fine sesta con soli cinque punti in più dell’umile Catania di Maran, Castro, Izco e Spolli. Pareggio all’Olimpico e vittoria al Massimino, lasciando la Roma senza gol come quell’anno accadde solo in altre quattro occasioni, due delle quali proprio col Chievo. Zeman perse anche il primo confronto diretto con Maran, nel 2006 in uno dei tanti infuocati derby di Puglia dove il suo Lecce, quello di Giacomazzi e di Osvaldo, cedette al Bari di Ganci, Carrus e Santoruvo. Questione di praticità, perché Maran ha sempre saputo adattarsi a chi ha avuto davanti così come si è sempre adeguato a scenari che variavano rapidamente. Abilissimo a costruire blocchi di cemento fin dal ritiro così come a salire su treni in corsa con missioni diverse. Come il Varese che quasi andò in A, non ci fosse stata davanti la potentissima Sampdoria. Come il Chievo, capace quasi miracolosamente di acchiappare una salvezza che pareva un miraggio già dopo sette domeniche.
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L’ultima volta con Zeman lo sfacciato è stato proprio Rolando, così audace da andare a stanare il leggendario boemo a cui il Cagliari s’era aggrappato per conservare la A. Il Chievo corse il rischio di concedere metri a Farias, Ibarbo, Cossu ed Ekdal. Gente che aveva distrutto l’Inter a San Siro. Ma vinse il Chievo, come volevasi dimostrare. Perché stendere Maran è complicato, anche per il grande Zeman.
(Fonte: L’Arena. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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