Mercato Chievo, la Diga respinge l’offerta dalla Cina per Birsa. E Castro…
martedì 17 Gennaio 2017 - Ore 14:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
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Per la produzione offensiva, così, dall’agosto scorso a oggi, è stato rilevante anche il contributo degli altri reparti. Vedi il centrocampo e, in particolare, i già citati Birsa e Castro. La cui importanza si riflette anche in questo contesto. Non per niente il mercato invernale, vista Chievo, parla soprattutto di loro e di un club della Diga che, fin qui, oppone resistenza a tutte quelle offerte ritenute non irrinunciabili. L’ultimo aggiornamento di ieri, circa Birsa, dice che la pista cinese perde consistenza. Perché l’offerta del Changchun Yatai, 5 milioni di euro, non è stata ritenuta congrua, non ci sono stati rilanci, e, conseguentemente, i tre milioni all’anno offerti dagli orientali a Birsa diventano un dettaglio insufficiente per sbloccare l’affare. È simile la situazione per Castro, corteggiato dal Torino, quel Toro che ha messo sul tavolo 5 milioni, cifra però inferiore a quella fissata dal Chievo, per Castro, cioè almeno 8. Scenari in stand-by, dunque. Un po’ come lo scenario del reparto avanzato. Dove, l’abbiamo detto, il Chievo coltiva un pensiero su Paloschi (l’Atalanta avrebbe detto di no alla proposta di un prestito) e, magari per il domani, all’argentino Sergio Araujo, 24 anni, del Las Palmas, club della Liga spagnola. A oggi, in ogni caso, l’identikit del Chievo, nella metà campo altrui, si sta mantenendo così com’è. Con l’area di rigore affidata spesso a Pellissier. E, da dietro, l’apporto indispensabile, anche per gol, dei Birsa e Castro.
(Fonte: Corriere del Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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