Mestre, Serena: “La squadra appartiene ai cittadini, che hanno ritrovato un’identità perduta!”
sabato 31 Dicembre 2016 - Ore 10:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Un 2016 da incorniciare per il Mestre, partendo dagli straordinari risultati della squadra arrivando all’ormai prossimo rientro al Baracca. Non può che essere d’accordo il presidente Stefano Serena. «Si, ad agosto sapevamo di aver costruito una buona squadra con un ottimo tecnico, ma 44 punti sono davvero tanti – dice – I nostri sono numeri non casuali, ma frutto del grande lavoro svolto».
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Qual è la forza di questa squadra? «La consapevolezza nei propri mezzi, oltre al fatto che le vittorie non arrivano per la giocata di un singolo, ma grazie di un gioco corale. In una situazione davvero idilliaca, si aggiunge l’imminente ritorno allo stadio Baracca. I lavori sono terminati, per cui il nostro l’abbiamo fatto. Attendiamo una bella notizia dalla commissione, poi ci organizzeremo in modo che il 15 gennaio il Mestre debutti nel suo stadio». Il regalo del 10% delle quote societarie ai tifosi guarda verso il futuro. «Era chiara da parte mia l’intenzione di ampliare l’interesse verso la società a più persone. Non sono mai stato un autoritario, non ho mai pensato di dire faccio tutto io. La squadra appartiene ai cittadini. Che hanno ritrovato un’identità perduta. Penso ai ragazzi nati dopo il 1987, dopo la fusione tra Venezia e Mestre. Hanno conosciuto una sola realtà, quella del VeneziaMestre, che ha di fatto tolto ad una città una generazione di tifosi. Le questioni di campanilismo che portiamo avanti da ormai trent’anni sono frutto di una povertà a livello di cultura sportiva che difficilmente cambierà, se non quando il Mestre riuscirà ad agganciare o superare la categoria occupata dal Venezia».
(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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