Triestina, Boldrin: “Possiamo ripercorrere le gesta di Padova, Parma e Pordenone!”
giovedì 29 Dicembre 2016 - Ore 10:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
«Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di lavorare sempre in società ambiziose, con grandi potenzialità, che hanno lottato per obiettivi importanti». Roberto Boldrin, il preparatore dei portieri della Triestina, spiega perché all’aria dell’alta classifica lui è abituato: vanta infatti due campionati vinti con il Treviso (in serie D nella stagione 2010/11 e poi in C2 l’anno successivo), un altro vinto in Eccellenza con il Marano-AltoVicentino seguito da tre secondi posti consecutivi in serie D. Ma in precedenza anche tantissime stagioni vissute assieme ad Andreucci, prima ad Asolo e poi a Belluno. Ora i portieri alabardati Voltolini e Consol sono sotto le sue cure, e si sa quanta importanza abbia il ruolo del portiere under per una squadra che punta a vincere la serie D. Boldrin, lei ha una grande esperienza di campionati di vertice: questa Triestina ce la può fare? «Negli ultimi tre campionati ho affrontato da avversario squadre blasonate come Pordenone, Padova e Parma: secondo me la Triestina rientra in questa cerchia, è strutturata per ambire a un traguardo importante e può ripercorrere le gesta di queste compagini vincenti. Anche perché è una squadra nuova partita da appena cinque mesi, quindi ha ancora molti margini». Fra lei e Andreucci c’è grande intesa. «Abbiamo lavorato sette anni insieme partendo dalla seconda categoria fino alla serie D: è un allenatore molto preparato e pignolo nel lavoro settimanale, vuole che le cose siano fatte per bene. Con lui c’è intesa e non è difficile andarci d’accordo. Ma qui ho trovato subito grande sintonia anche con gli altri, da Bossi a Princivalli, e questo rende il lavoro più facile e proficuo. Anzi, ringrazio di cuore Milanese per l’opportunità che mi sta dando di lavorare in una società gloriosa, con tifosi meravigliosi che stanno molto vicini anche in trasferta».
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Un primo bilancio su Voltolini e Consol. «Io sono contento dei ragazzi che Milanese mi ha messo a disposizione. Sono seri, volonterosi, si allenano con costanza e professionalità, poi essendo giovani è logico anche aspettarsi qualche errore di gioventù nell’arco di un campionato, l’importante è reagire».
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Le differenze tecniche tra i due? «Voltolini ha una forza incredibile, fisicamente ha una struttura forte da portiere e sfrutta questa stazza per sopperire ad altre cose. Consol da parte sua è un po’ più reattivo, ha più esplosività». Come sono i rapporti fra i due? «C’è una grande amicizia, fra l’altro vivono insieme nello stesso appartamento per cui si è instaurato un solido rapporto. La rivalità c’è ma deve essere leale, e infatti loro sul campo si incitano a vicenda».
(Fonte: Il Piccolo. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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