Triestina, l’analisi del cammino “ondivago” dell’Alabarda. Ma il Mestre non è da meno…
mercoledì 14 Dicembre 2016 - Ore 12:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Impennate clamorose e brusche frenate, lunghi filotti positivi e improvvise cadute: no, non si tratta del grafico di qualche elettrocardiogramma preoccupante o del sismografo durante un’ondata sismica, bensì dell’ondivago cammino che ha caratterizzato finora le prime quattro in classifica del girone C della serie D. Un percorso che, con le dovute differenze, ha coinvolto prima o dopo tutto il poker di testa, a dimostrazione che non ci sono compagini imbattibili per sempre e che ognuna deve fare i conti con i fisiologici saliscendi di forma fisica e mentale. Il che significa che tutto resterà aperto a lungo e che, come sottolineato più volte dai diretti protagonisti, i campionati non si vincono certo a dicembre ma a primavera. Il primo esempio di questi percorsi così bizzarri è proprio la Triestina: un boom iniziale con 7 partite vinte su 8, poi nelle 6 partite successive due pareggi e addirittura due sconfitte, prima di riprendere (si spera a lungo) adesso il feeling con la vittoria contro Montebelluna e Campodarsego.
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Un discorso quasi identico riguarda anche il Mestre: la capolista ha fatto un girone di andata strepitoso vincendo 13 delle prime 14 partite (unica sconfitta a Campodarsego), ma proprio quando sembrava aver dato il colpo del ko vincendo a Trieste, ecco all’improvviso in quattro giorni due sorprendenti pareggi casalinghi, prima col Vigasio e poi con l’Abano. Segno che anche sul piano mentale in questa serie D non si può concedere davvero nulla a nessuno. E la squadra di Zironelli, così implacabile fino a quel momento, dopo il big-match vinto al Rocco ha evidentemente concesso qualcosa sul piano dell’intensità e della concentrazione.
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(Fonte: Il Piccolo. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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