Udinese, follia-Danilo: tre fallacci ai compagni, lite con Lodi e allontanamento dal campo!
giovedì 24 Novembre 2016 - Ore 12:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
180 secondi di follia! Il protagonista è il capitano dei bianconeri, Danilo Larangeira che, nel corso di una mini partita dell’allenamento pomeridiano, é entrato duramente in serie su tre compagni di squadra, dapprima su Ali Adnan, poi su Penaranda, infine su Francesco Lodi. I primi due non hanno reagito e sono ricorsi alle cure dello staff sanitario. Lodi non ha porto l’altra guancia, si è rialzato, ha chiesto spiegazioni a Danilo e a quel punto i due sono venuti alle mani spintonandosi a vicenda; la lite stava degenerando, meno male che è intervenuto Badu a svolgere un compito che gli è congeniale, quello del paciere, riuscendo per un istante a dividere i due. Poi, con tifosi e cronisti attoniti, Danilo e Lodi si sono pericolosamente riavvicinati e a quel punto Del Neri ha tuonato: «Vergognatevi, siete peggio dei bambini!», indicando a Danilo la via degli spogliatoi, con il solito Badu che lo ha accompagnato per una cinquantina di metri sperando di calmarlo. L’allenamento è proseguito, ma i massaggiatori in un paio di occasioni sono intervenuti in soccorso di Penaranda e soprattutto di Ali Adnan (ha la caviglia tumefatta e dolorante), mentre Lodi a un certo punto ha dovuto arrendersi perché era il più malconcio di tutti (gamba e caviglia piena di lividi) e non riusciva più a correre; è stato trasportato negli spogliatoi con la golf car, dove ha ricevuto nuove cure da parte di medici e fisioterapisti. Questi gli incresciosi fatti che non possono essere tollerati in alcun modo.
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«Quello che è successo è davvero inspiegabile – ha commentato Bonato che ha assistito a bordo campo allo show del capitano -. In mattinata Danilo era sereno e tranquillo, si è allenato con il solito impegno. Cercheremo di capire l’accaduto, ma non ci sono scusanti, ci sono norme comportamentali che non possono essere infrante, dettate dall’allenatore e dal resto della squadra, nonché dalla società».
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(Fonte: Messaggero Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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