Udinese, Delneri ‘cuore friulano’: “Cerco di trasmettere alla squadra i valori di questa terra!”
domenica 13 Novembre 2016 - Ore 15:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
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Quella tra lei e l’Udinese è stata una lunga rincorsa… «Cominciata due anni fa». Perché arrivò Stramaccioni e non lei? «Non erano i tempi. Per incontrarsi bisogna essere in due e in quel momento io non avevo la giusta serenità». E stavolta invece? «Innanzitutto c’era la mia voglia di ricominciare. E poi, vedendo l’Udinese in tv, avevo intuito che c’era una squadra di qualità e con un buon potenziale». Dall’esterno si ha la sensazione che lei senta questa avventura in maniera particolare. Corretto? «Io sono friulano. L’altro giorno dopo 30 anni sono tornato in mezzo al campo per fare la foto con la squadra. Non accadeva da quando ero giocatore dell’Udinese. Mi ha fatto un bellissimo effetto. Si dice che nessuno è profeta in patria. Sarà, ma io cerco di trasmettere alla squadra i valori di questa terra: il sacrificio, il lavoro. Sono qualità che poi dobbiamo mettere in campo». Delneri ha sorpreso anche mediaticamente con lo slogan “andiamo a sgarfare”… «E pensare che a casa mi dicono che non so essere mediatico. É stata una frase uscita spontaneamente, volevo far capire quello che serve. Era la verità e sono stato assolutamente me stesso». Da mesi gira voce che l’Udinese è sul punto di essere venduta. La sua sensazione dall’interno? «L’esatto contrario. Questa è una società in netta crescita. Sono rimasto sbalordito per quello che ho trovato. Da avversario conoscevo solo la sala stampa e gli uffici della sede, ho trovato strutture per gli allenamenti, campi e palestre di prim’ordine. Qui siamo all’avanguardia e proiettati nel futuro». I giovani sono sinonimo di grandi potenzalità, ma anche di discontinuità. Chi, magari anche che finora non ha giocato, l’ha colpita? «Io vedo una qualità generale buona. Essendo stranieri i ragazzi devono capire in che tipo di calcio sono arrivati: serve attenzione, specificità del ruolo, sacrificio. Platini e Zidane, non due qualunque, ci misero un po’ per capirlo. Diamo tempo ai nostri ragazzi». De Paul ha mezzi tecnici importanti ma … «Deve buttare via quelle paure calcistiche che non lo fanno decidere subito la giocata. Fisicamente può fare il tornante, in mezzo troverebbe troppo traffico». Peñaranda è arrivato con l’atteggiamento sbagliato… «Glielo faremo cambiare. Ho parlato a lungo con lui».
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Kums può essere il Delneri dell’Udinese di oggi? «Lui ha anche altre qualità, può permettersi di portare palla e tentare il dribbling». Di Natale, infine: vi siete sfiorati a Empoli, alla Juventus e all’Udinese… «Era destino. Sei anni fa stava già sull’autostrada per Torino, poi all’ultimo momento cambiò idea. Vinse l’affetto che aveva per il Friuli e io lo capisco. Non credo sarebbe cambiata la mia storia alla Juve, è cambiata sicuramente quella dell’Udinese. E da tifoso ne sono felice». Le è capitato spesso di arrivare nel posto giusto al momento sbagliato: alla Roma, alla Juve… «Ma non al Chievo. È come quando vinci alla lotteria: se ti fermi all’autogrill prima o a quello successivo non acquisti il biglietto milionario. Ma sono contento così». Anche perchè il colpo “milionario” l’ha fatto un mese e mezzo fa sedendosi sulla panchina dell’Udinese. Vero Gigi?
(Fonte: Messaggero Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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