Treviso, Nardin all’attacco: “Ad oggi il presidente sono ancora io! Sono un capro espiatorio…”
venerdì 11 Novembre 2016 - Ore 14:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Nardin ma il Treviso è stato ceduto? «Stiamo trattando ma oggi il presidente sono ancora io». Tra stadio non concesso, bollette non pagate, parte della tribuna non agibile per colpa degli escrementi di piccioni, trattative avviate ma non chiuse, la telenovela non accenna a concludersi e le novità sono all’ordine del giorno per la gloriosa società biancoceleste. A cercare di fare chiarezza ci prova il presidente Tiziano Nardin che si sente attaccato e accusato da più parti. «Voglio far presente a tutti i tifosi – dice l’imprenditore di Silea – che dal primo giorno che ho rilevato il Treviso, evitando il fallimento, ho cozzato contro molteplici ostacoli. Dall’amministrazione comunale e l’assessore Michielan, alle società limitrofe e tutte le persone che si nascondo dietro ad un pseudonimo. Il loro scopo era di ostacolarmi in tutto quello che stavo costruendo, iniziando dal settore giovanile». Come si sente? «Sono stanco di essere un capro espiatorio di tutto quello che ruota attorno al Treviso. Visto che scagliano infamie su di me. Basti vedere che, senza nessun preavviso, peraltro ben orchestrato dall’amministrazione comunale, ci hanno chiuso lo stadio per fatture non pagate relative al 2015, quindi non di nostra competenza».
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Ora arrivano anche le fatture di Carbonera non pagate. «La nostra prima fattura ha come scadenza il 16 novembre 2016. Il sottoscritto quando ha acquistato la matricola del calcio Treviso ha firmato una manleva dove tutte le scadenze pregresse erano a carico della precedente gestione e devo dire che ce ne sono diverse». Cosa rimprovera all’amministrazione? «Che sta giocando con i nostri soldi. Avrebbero fatto meglio a dire in estate che a loro il calcio a Treviso non interessava o che il sottoscritto non era di loro gradimento. Ad avallare questo, basta vedere che ad oggi l’avvocato Vissoli non ha ancora le chiavi dello stadio tanto promesso».
(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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