Treviso, il futuro presidente Vissoli: “Progetto quinquennale per tornare tra i pro!”
martedì 1 Novembre 2016 - Ore 15:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Un programma di cinque anni per riportare il Treviso fra i professionisti; una dirigenza composta da persone competenti e da personaggi di nome; una società da trasformare l’anno prossimo in srl; uno stadio da restituire alla città ripulito e ripopolato dai tifosi. Il progetto dei ferraresi non manca di ambizione e si può riassumere in questi punti, che saranno illustrati nei particolari venerdì in Comune (o sabato, dipenderà dalla disponibilità di ognuno) da colui che sta per diventare il nuovo presidente del Treviso, l’avvocato ferrarese Massimiliano Vissoli. Adesso che l’assessore allo sport Ofelio Michielan ha concesso la gestione del Tenni, la situazione s’è sbloccata ed insomma il più è fatto, vero avvocato? «Direi di sì. La conclusione è vicina e noi, salvo ripensamenti della controparte, siamo pronti. Avere lo stadio era la conditio sine qua non, fra l’altro è un impianto con un nome ed una storia importante. So com’è ridotto, ho fatto un sopralluogo: un problema dovuto probabilmente al fatto dell’assenza di gestione. Ma la squadra di calcio è importante, è una questione anche di appartenenza ad un’intera città che offre parecchio dal punto di vista aziendale: verrò a vedere sicuramente la mostra sugli Impressionisti e il discorso che farò sarà legato anche all’immagine e della presenza delle relazioni imprenditoriali che si possono formare attraverso il calcio, il marketing e quant’altro. Non riesco a capire perché una città così ricca da questo punto di vista non sia ancora riuscita ad avere la squadra ad un certo livello». Forse perché il Treviso ha avuto troppi padroni e soprattutto troppi fallimenti in pochi anni. «Mi sono reso conto anch’io che nel calcio c’è poca serietà, è visto come uno strumento da sfruttare per far soldi senza un progetto a lungo termine. Il nostro è quinquennale, ma qui non intendo fare promesse tipo “fra due anni siamo in Lega Pro”: l’obiettivo è questo, chiaro, Treviso lo merita, le altre squadre di basket, volley e rugby attirano tanta gente, allora mi chiedo perché il calcio, che è lo sport per eccellenza, non può fare lo stesso». Appunto perché è in… Eccellenza: tiratelo fuori da lì. «Effettivamente vederlo in questa categoria disturba; come disturba uno stadio desolato, lasciato andare: bisogna organizzare degli eventi, coinvolgere la gente».
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(Fonte: Tribuna di Treviso. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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