Triestina, Bradaschia: “Possiamo provare il grande salto, lotteremo fino alla fine!”
giovedì 13 Ottobre 2016 - Ore 14:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Da seconda punta a trequartista (ruolo nel quale ha giocato a Este), ma in questa Triestina che vola il rendimento di Daniel Bradaschia resta sempre molto alto. Finora non è arrivato ancora il gol, ma il suo apporto in fatto di verve, vivacità, dribbling e soprattutto assist, è stato decisivo in più occasioni. Bradaschia, come è andata questa piccola variazione tattica? Bene. Ho fatto tante volte anche questo ruolo, anzi mi piace perché mi permette di svariare di più. Comunque per me che sia esterno, seconda punta o trequartista non ho preferenze, mi piacciono tutti e tre i ruoli. E se rispetto allo scorso anno viene tutto più facile, è anche in base alle qualità dei compagni. In effetti formate un attacco che fa paura. Davanti siamo un reparto ben assortito e con mille risorse: qualsiasi giocatore prenda il posto dell’altro può risolvere la partita, ci troviamo bene, ci scambiamo posizione senza problemi. E col passare del tempo ci conosciamo meglio. Dobbiamo continuare ad allenarci come facciamo, anche quelli che ora sono impiegati meno non devono mollare: tutti avranno la possibilità di giocare e il campionato è lungo. Come ad esempio Dos Santos, in queste ultime partite il più sacrificato in attacco. In questo momento le scelte sono queste e i risultati vengono, ma per me Dos Santos è un giocatore importante e lo sa anche lui: è una questione di momenti, ma ha tante qualità e ci darà una grossa mano, può fare la differenza sia giocando dall’inizio che entrando dopo. Qual è il suo rapporto con lui? Un bel rapporto, come lo è fra tutti noi. Sapevamo che per come è stata costruita la squadra, tutti possono giocare, poi dipende da uno come sta e dalle scelte del mister. Se si vuole vincere bisogna stare uniti, con gli screzi non si vince. Poi è normale che tutti vogliono giocare, ma la rabbia va messa in campo, non nello spogliatoio. Quanto è cambiato il pianeta Triestina in pochi mesi? La società che c’era prima era improponibile, poi è arrivato Milanese e ha dimostrato con i fatti e non solo con le parole, come si deve lavorare non dico per vincere, ma per fare le cose seriamente. Ha riportato tanto entusiasmo: tanto di cappello, non era facile, Mauro ha fatto un miracolo per aver fatto tutto questo in poco tempo. È cambiato tanto anche con i tifosi. Ora vai in giro e i tifosi ti seguono, sentiamo la città vicino, anche la curva nei momenti più difficili non si è messa a borbottare, ma ha continuato a sostenerci e ci ha dato la forza per ribaltare certe partite. Insomma Triestina pronta al grande salto? Sicuramente lotteremo fino alla fine, vincere poi non è mai facile. Non dico che siamo la squadra favorita perché ce ne sono altre forti, ma certo se continuiamo a lavorare così e stare uniti, potremo provarci. E dal punto di vista personale? C’è da migliorare. E poi devo cominciare a segnare. Vanno bene gli assist ma ogni tanto qualche gioia vorrei regalarmela anch’io. E comunque finché vinciamo va bene cosi, spero che quando arriverà il mio turno servirà a vincere. Ma il mio non è certo un pensiero fisso.
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