Juventus-Udinese, Di Natale: “Le colpe non sono solo dei giocatori e di Iachini!”
martedì 11 Ottobre 2016 - Ore 10:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Antonio Di Natale è tornato a vivere con la famiglia a Empoli, ma la mente e il cuore sono rimasti a Udine, perché con la maglia bianconera ha vissuto dodici anni straordinari e il momento no della squadra non lo lascia indifferente. «Amo Udine e i suoi tifosi, in questa città sono stato bene – dice – per cui mi fa male vedere l’Udinese nei bassifondi. È una solfa che prosegue da tre anni». – Quali le cause? «Non le conosco, ma a questo punto basta prendersela con quel giocatore, oppure con Pinzi, poi con il sottoscritto, infine con Iachini che è una bravissima persona e che non meritava l’esonero. Non ci sono scuse. Se la squadra negli ultimi anni ha conquistato 40 punti soltanto, se non ha divertito significa che anche altri hanno commesso errori». – Non è facile per una provinciale di una piccola città rimanere sempre sulla cresta dell’onda… «Io guardo al Chievo e al Sassuolo, questi due club sono gli esempi da imitare». – Insomma lei bacchetta la società, la proprietà? «Faccio solamente considerazioni. I Pozzo hanno fatto tanto per il calcio friulano, ma nessuno può chiamarsi fuori quando le cose vanno maluccio. Di questo passo vedrete che un tecnico preferirà allenare il Palermo di Zamparini piuttosto che l’Udinese». – È pessimista sull’immediato destino del club? «No. I Pozzo, vedrete, troveranno la soluzione più idonea per il riscatto della squadra. L’avvio quest’anno non è stato dei migliori, ma ci sono giovani interessanti e ora bisogna rinsaldare il gruppo, formare una squadra compatta, omogenea, altrimenti i dodici splendidi anni coincisi con la mia avventura friulana saranno destinati a rimanere ancora un ricordo. C’è anche bisogno dell’aiuto dei senatori, di Danilo, Felipe che devono essere da guida soprattutto per i ragazzi provenienti dall’estero». – Quanto le manca il calcio? «Poco o niente. In questo momento mi reputo una persona molto felice; seguo la mia scuola calcio a Udine che mi dà soddisfazioni, sono impegnato in campo immobiliare e anche nel commercio. Non ho nostalgia del mio passato di calciatore, dei gol segnati, delle gioie vissute in particolare indossando la maglia bianconera. Mai ho pensato di ritornare a giocare anche se ho avuto offerte anche dall’estero ed ho pure rifiutato di entrare a far parte di alcuni staff tecnici di club della massima categoria. Tra qualche mese, tra qualche anno non so, potrei essere tradito dalla nostalgia di un mondo che mi ha dato tanto e a cui credo di aver corrisposto altrettanto». – All’inizio dell’estate scorsa sembrava che lei dovesse rimanere nell’Udinese pur con altri compiti. «C’è stato un pourparler con i Pozzo, ma nessuna promessa. In agenda non c’è mai stato alcun appuntamento tra noi. Ma se mi vogliono, credo che con la mia conoscenza dell’ambiente, con la mia esperienza potrei essere utile in particolare a gestire il gruppo, lo spogliatoio». Chissà se le strade di Di Natale e Udinese si ricongiungeranno. Auguri Totò, il più grande bianconero di sempre (lo dicono le 227 reti segnate) per i 39 anni che compirà dopodomani. Nel mentre, domani l’ex capitano dell’Udinese sarà protagonista dell’evento di beneficienza “Uniti per la Pace”, partita benefica di calcio promossa da Papa Francesco. Di Natale calcherà il campo dell’Olimpico di Roma alle 21.15 al fianco di Maradona, Ronaldinho, Roberto Carlos, Crespo e Zambrotta.
(Fonte: Gazzettino)
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