Chievo, il re degli assist in serie A è Birsa. E Castro lo segue a ruota…
giovedì 6 Ottobre 2016 - Ore 11:20 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Mai visto un Birsa così. Sempre più decisivo, sempre più forte. Per quanto corre e per come gioca. La principale fonte di ispirazione del Chievo ha raggiunto un’altra dimensione. Alla pari dei grandi della A, non solo perché è primo con Hamsik, Felipe Anderson e Salah negli assist secondo le cifre della Lega di A. Non solo per i due gol che alla prima giornata hanno steso l’Inter. Birsa è il perfetto terminale di una manovra che alla qualità abbina anche una mostruosa quantità. Del Chievo sono cinque dei primi 24 giocatori per numero di palle recuperate: decimo Hetemaj, diciassettesimo Dainelli, diciannovesimo Gobbi, ventitreesimo Castro, ventiquattresimo Radovanovic. SENZA LIMITI. La squadra che corre di più in Italia è anche quella che sa sfornare manovre d’alto livello e arrivare spesso al tiro. Merito soprattutto di Birsa, mezzapunta moderna come poche capace di stare ovunque su un campo di calcio. Capace di sacrificarsi per la squadra ma anche vedere il gioco in anticipo. Intenso come pochi nell’attaccare gli spazi cominciando e concludendo le ripartenze così come nel legare la manovra del Chievo che parte da Dainelli e prosegue per le geometrie di Radovanovic. Il rendimento di Birsa va di pari passo con l’organizzazione che Maran ha saputo dare alla squadra, dove è facile per il più talentuoso accendere la luce e trovare spazi. Il suo acquisto resta uno di quei colpi destinati a restare nella storia del mercato del Chievo. Per il valore (alto) del giocatore e per il costo (quasi nullo) dell’operazione, perché il Milan dopo la sua prima stagione fra alti e bassi pensò bene di non volere più i soldi pattuiti per il riscatto, bollando Birsa come un giocatore discontinuo senza alcuna possibilità di invertire la rotta. TANDEM PERFETTO. È bastato rimetterlo nel cuore del gioco perché Birsa cambiasse passo, in tutti i sensi. Sei gol l’anno scorso, due già adesso per mandare ko l’Inter più un ruolo da leader che Maran gli sta dando sempre più volentieri perché, al di là dei numeri, pochi come lui in Serie A sanno fare tutto. Anche difendere, diventare l’ultimo dei difensori ed il primo degli attaccanti. Giocatore totale come li vuole il Chievo. Come Lucas Castro, che negli assist viene subito dopo il compagno e a fianco dei vari Muriel, Candreva e Dybala. Davanti a Totti, Dzeko, Florenzi, Icardi, Pjanic e Alex Sandro. L’asse Birsa-Castro è uno dei grandi piccoli segreti del Chievo che viaggia al ritmo di una squadra di Champions. Dove la creatività si mescola con la resistenza. La sintesi perfetta del calcio di Maran, dove lo spirito di gruppo esalta a dismisura le doti dei singoli. MERCATO CIECO. Due gol Birsa, due Castro, 13 assist in due. Numeri da campioni colpevolmente ignorati al piano di sopra, dove troppo spesso la pazienza è un optional e lo straniero di nome viene prima del prodotto sicuro. Castro è sempre piaciuto a tutti, ma mai nessuno ha mai davvero approfondito il discorso con il Chievo a parte l’interesse della Sampdoria. Il Milan s’è liberato di Birsa quasi come se fosse un peso. Per la gioia di Luca Nember, direttore sportivo che adesso ha in mano due che farebbero le fortune anche di chi gioca in Europa. Non più giovanissimi, ma ogni domenica più forti. Perché hanno tecnica e corsa, capacità fisiche e tenacia, il gol facile e persino potenzialità inespresse. Trent’anni Birsa, 27 Castro. Nel pieno della maturità, mai così abbaglianti. Il terzo posto del Chievo è il risultato del lavoro di una grande orchestra ma anche di splendidi solisti. Non hanno mai sprecato un pallone Birsa e Castro, soprattutto non hanno mai sbagliato partita. Riferimenti per i compagni, suggeritori sublimi, cavalli di razza decisi a non mollare un centimetro nella stagione, per tutti e due, della consacrazione definitiva. Senza porsi troppi limiti, proprio come il Chievo.
(Fonte: L’Arena)
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