Pescara-Chievo, Castro: “Bizzarri? So come fargli gol…”
venerdì 30 Settembre 2016 - Ore 15:20 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Bizzarri s’è già fatto sentire. Con un messaggio sabato sera ad Izco, complimenti doverosi dopo il rientro a Napoli. Il derby argentino è cominciato in largo anticipo. Bizzarri, diventato in un attimo un intoccabile a Pescara, non ha invece ancora cercato Castro. Non vuol svegliare il cane che dorme. «Magari gli scriverò io prima della partita, l’ho avuto contro per tanti allenamenti e quindi ho imparato a conoscerlo a fondo. Se dovessi trovarmi davanti a lui sabato saprei come fargli gol, anche un grande portiere qualche difetto ce l’ha», scherza ma non troppo Castro, carico come una molla, vicino all’amico Izco a ricambiare l’abbraccio di tanti tifosi che ieri pomeriggio si sono messi in fila allo store del Bottagisio nell’immancabile tappa di «Ci metto la firma», un’ora passata in fretta fra autografi sulle maglie e foto con gente di ogni età. TANGO IN ARRIVO. L’amico Bizzarri stavolta sarà avversario, dopo tante battaglie insieme e una lunga serie di cene argentine anche con Spolli in un quartetto inseparabile fuori dal campo. I social possono certificare tutto. È stata una lunga settimana per Izco, trascorsa a pensare agli attimi del San Paolo e alle prime corse vere dopo tredici mesi di calvario. Il peggio è passato sul serio. «Mi sono liberato di un grande peso, sono stati mesi lunghissimi e pesantissimi ma adesso voglio guardare avanti. Desidero dare una mano alla squadra e ad un gruppo che ha dimostrato di essere forse anche più competitivo dell’anno scorso proprio perché rimasto lo stesso, anche se i giovani che si sono aggiunti certamente potranno darci una mano», racconta Izco, ancora lontano dal ritmo partita e dai novanta minuti filati ma ormai entrato di fatto nelle rotazioni di Maran e senza più il peso di dover rompere il ghiaccio. SENZA SOSTE. Castro vive un momento d’oro. Due gol già in cassaforte, mediano di fatica e di pregio. Giocatore totale, con quel piede anomalo e il numero 44 di scarpe che l’hanno trasformato nel «Pata», una lunga zampa capace di graffiare parecchio. «So che un centrocampista sale davvero di livello quando comincia a segnare parecchi gol. Ed è proprio quel che ho intenzione di fare io. Il mister mi dice di buttarmi negli spazi, ma se non hai la gamba giusta e tanta energia non ce la fai. Noi invece stiamo benissimo. Proprio in settimana il preparatore De Bellis ci ha fatto vedere il nostro rendimento fisico, siamo la squadra che corre di più in Serie A. Merito suo se andiamo così forte», racconta Castro fra una firma e l’altra, con un occhio verso il Pescara e l’altro verso l’amico Izco. «Fra me e lui c’è un rapporto impressionante, davvero straordinario. Tutti lo stavamo aspettando. Felicissimo che sia tornato, per noi è come un acquisto in più», continua Castro, sorridente come nelle giornate migliori, mentre firma di tutto in uno store sempre più affollato ed una bionda tifosa gli chiede di segnare il terzo gol già domani.VERSO L’ADRIATICO. Pescara sarà tappa equivoca, davanti ad un avversario che vive d’adrenalina e non dà punti di riferimento. Brillante e spensierata, «ancor più pericolosa proprio perché han bisogno di punti» come dice Izco. «Sono veloci, sanno fare possesso palla. Ho visto il Pescara e mi è piaciuto. Bisognerà stare molto attenti. La partita per me è durissima, ma noi vogliamo tornare a casa con qualcosa in mano», chiude Castro, sempre più padrone del Chievo, uomo in più non soltanto perché sta vedendo la porta come pochi altri centrocampisti in Serie A. Quel che ha sempre pensato la Samp, che lo voleva fortemente quest’estate. Giocatori come Castro sono d’altronde il desiderio di tutti. Anche Izco mette tutti in guardia: «Sono giovani, sanno quel che devono fare in campo. Il Pescara ha talento e in più gioca in casa. Ci aspetta un compito duro, questo è certo». Izco per un attimo si gira idealmente anche verso Bizzarri, uno dei primi sabato a cercarlo dopo averlo visto muoversi al San Paolo: «È un grande portiere e soprattutto un grande amico. Di sicuro non è imbattibile, ma fargli gol è sempre molto complicato». Il Chievo è sempre più autoritario, sempre più convinto di valere tanto. Parola di Castro: «Sinceramente non credevo che potessimo battere l’Inter, ma sapevo che con le altre ce la saremmo giocata alla pari. Con certe squadre una volta avremmo perso, adesso non più. Vuol dire che il Chievo è ogni giorno più maturo».
(Fonte: L’Arena)
Commenti
commenti