Pescara-Chievo, Floro Flores: “Ho una gran voglia di giocare e di mettermi in discussione!”
giovedì 29 Settembre 2016 - Ore 13:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Tanta voglia di campo. Prima ancora che dei gol su cui anche il Chievo conta per dare ulteriore conforto all’operazione-salvezza. Antonio Floro Flores si è messo i malanni estivi dietro le spalle, punta il mirino sul Pescara e promette corsa e cuore senza risparmio. Talmente concentrato su quel che verrà da aver già smaltito anche il fastidio di quel rigore risparmiato sabato sera, a Napoli, a Koulibaly: «Sinceramente non voglio fare polemica», sorride da Veronello. «Io ho la mia teoria, l’arbitro ha deciso diversamente e va bene così. Però se non c’era Koulibaly facevo gol, non avevo motivo di buttarmi».Mai pensato che in quel momento avresti potuto fare scelte diverse?«Potevo fare tante cose. Potevo pure prendermi un caffè. Io sapevo bene cosa fare anche se non sto a dirlo. È andata così, amen».Avevi protestato anche a Udine e anche là l’arbitro non ti aveva dato retta: non è che gli arbitri ce l’hanno con te? O che ti stai guadagnando qualche credito per il futuro?«Non credo proprio. Sono stato sempre una persona molto seria e rispettosa. Non ho crediti né ho mai rotto le scatole a qualcuno. Io credo che siano solo due episodi che ci possono stare come no. Bisogna rispettare le scelte degli arbitri e andare avanti. Di sicuro se il rigore non c’è sono il primo a dirlo. A 33 anni non ho bisogno di buttarmi. Ma vado oltre a guardo già a quello che potrò fare sabato a Pescara».Torni in campo mentre c’è questa questione delle punte che non segnano: cosa sta succedendo lì davanti?«Gli attaccanti vivono per il gol: in queste cinque, sei partite non ne hanno fatti ma non credo che dobbiamo farcene un problema perché sennò lo diventa sul serio. L’importante è continuare a lavorare mettendosi a disposizione della squadra. Squadra che è stata formata su un gruppo di persone intelligenti e perbene».E Luca Nember in tv ha detto che il reparto comunque non si tocca: prima o poi vi toccherà pure farlo qualche gol…«Ci mancherebbe, ci pagano per quello. Però non è che i gol dobbiamo farli a tutti i costi noi. Tra l’altro abbiamo la fortuna di avere a metà campo gente come Castro e altri che sui gol ci stanno dando una grossa mano».Quanta pressione o quanto ti stimola l’idea di poter sbloccare il reparto?«Mi stimola tanto, pressione zero. Questo è il mio lavoro, è un piacere potersi caricare di certe responsabilità. Ma il gol non bisogna cercarlo con troppa insistenza. Prima di tutto , ripeto, bisogna sapersi mettere a disposizione della squadra».E quanto pagheresti per essere decisivo sabato?«Niente. Perché dovrei? Sono gli altri che pagano me per segnare. So che il gol sarebbe la miglior medicina per me e una grande gioia visto il difficile momento che ho passato. Ma ci sono cose che contano di più».Vale a dire?«Vincere, far punti e arrivare il prima possibile a centrare l’obiettivo». A gennaio sei arrivato portandoti dietro qualche problema fisico, in estate ne hai avuti altri e ora potrebbe aprirsi per te un parentesi finalmente felice: cosa vorresti leggere o sentire di te a fine campionato?«Vorrei leggere che ho fatto tante partite senza nessun problema. Accompagnando l’annata con i numeri, coi gol. Voglio guardare avanti e dare una grossa mano a questo club che ha fatto tanti sacrifici per portarmi qui».A Pescara ti troverai contro Bizzarri: è più facile o più difficile fare gol a un portiere che si conosce come lui?«Fare gol è sempre un piacere. Per il rapporto che c’è tra noi farebbe anche più piacere perché poi ci potrebbe scappare lo sfottò… Occhio però perché da quello che ho visto il migliore in campo del Pescara, nelle prime sei partite, è stato proprio lui».Vi siete sentiti o scambiati sms in questi giorni?«No, non lo faccio mai con gli amici ex compagni di squadra. Anche per evitare equivoci e… tarantelle».Insomma, quanto pensi che sia difficile fargli gol?«Magari ve lo farò sapere dopo la partita. In fondo io ho fatto gol anche a Buffon: il problema non è che portiere ti trovi davanti ma la voglia di vincere che ha la squadra. Poi i gol, li faccia io o un altro, contano per portare a casa il risultato». Fisicamente come sta oggi Floro Flores?«Bene, sto bene».A questo punto ti serve solo aumentare il minutaggio.«Ho avuto il mio bel problemino ma sono a disposizione: quando il mister avrà bisogno spero di potermi far trovare pronto e dare tutto me stesso. Ho una gran voglia di giocare e di mettermi in discussione».E al Pescara hai già segnato…«Sì, sia con l’Arezzo che con il Sassuolo. Ma per favore non ditemi che giocarci contro mi porta bene…».Quanti minuti senti di avere nelle gambe?«Premetto che per me la preparazione estiva è fondamentale, la metto alla base di tutto. Quanti minuti ho non lo so, quello che posso dire è che ho una gran voglia di giocare. Seil mister me lo chiederà – per 45′. 60′ o di più – andrò in campo per dare tutto me stesso».Si può dire che il Chievo, tra le squadre nelle quali hai giocato, è quella in cui si chiedono agli attaccanti i maggiori sacrifici in copertura? «Dico che in questa società c’è la stessa mentalità che c’è nella Juve: nel senso che non appena arrivi tutti ti mettono in testa che bisogna salvarsi e che per salvarsi bisogna correre più degli altri. È una cosa bella perché ti crei un obiettivo importante. Che alla Juve è quello di vincere sempre e qui è quello di restare in A. E ci sono tutti i presupposti per farlo. Io sono fiero, orgoglioso di essere qui». Insomma, qualche sforzo in più in attacco lo fate.«È necessario: per me la prima cosa che bisogna fare per salvarsi è correre. La qualità tecnica arriva dopo».
(Fonte: L’Arena)
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