Maceratese-Pordenone, l’analisi del “Gazzettino”
domenica 25 Settembre 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Il popolo naoniano già pregusta il derby tutto neroverde di sabato al Bottecchia fra la capolista Venezia (14 punti dopo il 2-0 rifilato ieri al Lumezzane) e il Pordenone (13) che dopo il successo di Macerata, decisamente l’avversario più pericoloso per i lagunari nella corsa verso la serie B. Almeno in questo momento. Agli uomini di Tedino, così come a tutti i supporters pordenonesi, evidentemente era rimasto sullo stomaco il 2-4 subito 7 giorni prima a opera del Parma. A Macerata hanno voluto ripagare quelli che li avevano seguiti sino all’Helvia Recina e quelli che erano rimasti a casa davanti a maxischermi e tablets con un altro 4-2, questa volta in positivo. Analogo, ma all’incontrario, anche l’andamento del match con il Macerata prima avanti, poi il pareggio sul 2-2 e infile l’allungo decisivo del Pordenone. Mattatori il solito Arma (autore della doppietta che lo conferma capocannoniere del girone e lo proietta a quota 7 gol in 6 partite), Berrettoni (suo il primo centro dei ramarri) e Cattaneo, entrato in corsa per segnare un’altro dei suoi eurogol. Se avanti Tedino trova sempre chi gli toglie le castagne dal fuoco, dietro i 6 gol subiti in 180′ (ancora una volta si sentita la mancanza di Ingegneri) non lo possono certo lasciare tranquillo. Il tecnico conferma difesa e attacco del match col Parma e completa il centrocampo con Buratto al posto dell’infortunato Suciu. Inizia di buona lena la «rata». Cercano il colpaccio senza fortuna Turchetto (5′) Petrilli (palo al 10′). Il Pordenone si sveglia al 13′, quando Berrettoni tira dall’altezza del dischetto; Forte ribatte a pugni chiusi. I padroni di casa capitalizzano la supremazia territoriale al 21′ con Gattari che si infila fra Buratto e Arma per deviare di testa alle spalle di Tomei il cross di Quadri. Non ci sta il Pordenone che trova subito (25′) il pareggio. Arma fa da torre per Berrettoni sul cross di Martignago. L’ex Ascoli inscacca senza difficoltà. Arma potrebbe raddoppiare di testa al 33′(invito di Martignago). Forte in volo para. Padroni di casa in difficoltà. Il raddoppio neroverde ora è maturo. Sugli sviluppi di un angolo di Burrai, Semenzato si fa stendere da Broli. È rigore che Arma trasforma. Dalla parte opposta (39′) crolla in area anche Petrilli in contrasto con Stefani. Per Mantelli è tutto regolare. Tre minuti dopo il fischietto bresciano conferma tutte le perplessità sul suo operato annullando un gol ad Arma per un presunto fallo che probabilmente ha visto solo lui. La rata pareggia al 53′. Ventola si beve una dopo l’altra le statuine neroverdi e scarica il suo diagonale in rete. Iniziano i cambi. A indovinarli sarà Tedino, almeno per quanto riguarda la scelta di Cattaneo. Spingono i ramarri e ritrovano il vantaggio al 72′ quando Arma di piattone insacca il cross tagliato dalla bandierina di Burrai. Pietribiasi, entrato al 77′ al posto di Berettoni (ammonito) si mangia un’occasione d’oro facendosi rimontare da Ventola. Ci pensa allora Cattaneo a chiudere i conti con una «velenosa» botta al volo da fuori area su ribattuta della difesa maceratese. La gara finisce qui e da qui ricomincia la favola neroverde. Sfumano i timori di chi credeva che il Parma avesse domato e rimesso al suo posto da provinciale il ramarro. La bestia è viva. Ora, dopo 3 vittorie in trasferta, deve solo mordere anche le grandi in casa. A cominciare dal Venezia americano di Super Pippo Inzaghi.
(Fonte: Gazzettino)
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