Napoli-Chievo, Castro: “Altro che vittime sacrificali, non voglio tornare a mani vuote!”
venerdì 23 Settembre 2016 - Ore 14:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
La fotografia del momento la scatta a modo suo Lucas Castro. In molti dopo un periodo così esaltante – due reti nel giro di tre giorni- si auto celebrerebbero. Lui invece mantiene il basso profilo ed anzi tende la mano, dispensando pensieri dolci verso chi probabilmente è l’unico rebus irrisolto del Chievo: ovvero quel reparto d’attacco, che sgomita, lotta, ma ancora non segna e non riesce a festeggiare. «I complimenti i nostri attaccanti li meritano sempre a prescindere», il chiaro messaggio di Castro dalla pancia del Bentegodi al termine della partita tra Chievo e Sassuolo. «Loro», aggiunge, «sono sempre i primi a pressare e a ringhiare su ogni pallone. Spesso rincorrono l’avversario fino a metà campo. Pochi attaccanti difendono così. A noi centrocampisti danno una mano impressionante. Presto comunque torneranno lucidi in fase realizzativa. Sta arrivando il loro momento. Ne sono convinto». Anche perché il «Pata» Castro, nonostante quell’innata capacità di inserirsi dalle retrovie, non può probabilmente confermare a lungo queste incredibili medie realizzative. «Io qualche gol in questo periodo lo segno sempre», la ribellione con il sorriso del centrocampista, in riferimento anche alla rete contro il Torino del 23 settembre 2015. «Ovviamente però», va avanti, «non sono e non sarò mai io il goleador del Chievo. Non è il mio ruolo. È un buon periodo di forma, ma nulla più. Quest’ultimo mio gol comunque valorizza tutto il lavoro della squadra. I miei compagni durante il calcio d’angolo si sono mossi bene nel cuore dell’area di rigore. Io così ho avuto lo spazio per liberarmi sul secondo palo e segnare». Un altro gol determinante dopo quello di Udine. Due vittorie nel giro di pochi giorni che hanno permesso al Chievo di issarsi nei quartieri altissimi della classifica. «Siamo contentissimi, inutile nasconderlo», racconta Castro. «Contro il Sassuolo abbiamo vinto una gara importante. In ogni caso non dobbiamo entusiasmarci troppo. L’obiettivo principale è la salvezza. Manca ancora tantissimo per raggiungerla. Siamo appena all’inizio, dobbiamo essere cauti. Non serve sognare troppo o parlare di altri traguardi. Su quelli ci si concentrerà soltanto a meta raggiunta. Questa è la filosofia del nostro spogliatoio». Quindi meglio ricalibrarsi sull’attualità e su un calendario che non lascia respiro. Oggi è già la vigilia della sfida tra Napoli e Chievo. «Sicuramente non andremo al San Paolo da vittime sacrificali», ammette il centrocampista con toni bellicosi. «Contro il Napoli andremo sempre alla ricerca della prestazione. Mister Maran è bravissimo nel trasmettere nuove motivazioni. Il Chievo lotterà anche al San Paolo. Personalmente farò di tutto per non tornare a casa a mani vuote. Qualche punticino possiamo coglierlo». Sarà una sfida speciale soprattutto per chi come Castro ha sangue “albiceleste” nelle vene. Perché Napoli non può essere un luogo qualunque per un argentino. Una terra che da Diego Armando Maradona in poi non è più stata la stessa. «È un motivo in più per fare bene», la conferma del «Pata». «È bello comunque arrivare a questa partita da terzi della classe. Scappa un sorriso nel pensare che si affronteranno secondi contro terzi. Ci attende una gara difficilissima. Ma siamo pronti». Prontissimo magari anche Castro a replicare al San Paolo la rete del 2013, quando però vestiva ancora i colori del Catania. « Io in questo periodo qualche gol lo segno sempre», il solito ritornello. E allora i tifosi del Chievo si possono pure mettere comodi, sperando che Castro non abbia esaurito tutte le cartucce.
(Fonte: L’Arena)
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