Pordenone-Parma, l’analisi del “Gazzettino”
domenica 18 Settembre 2016 - Ore 14:30 - Autore: Gabriele Fusar Poli
La notte magica del ramarro dura poco meno di un’ora. Al 58′ il popolo neroverde cantava ancora le gesta di Arma (autore della doppietta) e compagni che stavano affossando il predestinato Parma. Giusto vantaggio, il 2-0, per quello che si era visto in campo sino a quel momento. Poi Nocciolini (tripletta) e Calaiò si sono ricordati di far parte della “predestinata” e da soli hanno deciso di sparigliare le carte e ribaltare il tavolo. Alla fine esultano i ducali sotto la gradinata ospite, mentre i ramarri escono comunque fra gli applausi dei loro supporters. Non c’è Ingegneri (stiramento) nel 4-3-3 iniziale di Bruno Tedino che davanti preferisce Berrettoni a Cattaneo e Azzi. In difesa a fianco di Stefani c’è Parodi fra gli undici che escono dagli spogliatoi. Non sono nemmeno seduti tutti su poltroncine e gradoni che il Pordenone passa in vantaggio. Sono passati appena 90 secondi dal fischio d’inizio quando la dea bacia in fronte il ramarro per la prima volta e lo trasforma nel principe del girone B di Lega Pro. Sull’iniziativa di Berettoni e Martignago la palla va a incocciare un braccio di Lucarelli in area ospite. Il signor Massimi di Termoli è a due passi e indica il dischetto senza esitazione nonostante le proteste di canini e soci. Arma con freddezza spiazza Zommers. La gara si mette subito sul binario prediletto da Tedino. Il Parma reagisce senza frenesia e comincia a costruire il suo gioco lineare, quasi geometrico. Troppo scolastico. I ramarri coprono bene gli spazi e chiudono le linee di passaggio. A Evacuo e Calaiò non arrivano palloni giocabili. Il Parma raccoglie solo un paio di angoli sul secondo dei quali Lucarelli prova a farsi perdonare e sfruttando i suoi centrimetri colpisce di testa, ma manda sopra la traversa (20′). È il Pordenone a sfiorare il raddoppio con Berrettoni che parte in contropiede, entra fra le larghe maglie della difesa ducale. Quando arriva davanti a Zommers però calcia sul fondo e si dispera insieme a tutto il Bottecchia. Parma dove sei? Al 30′ Zommers toglie in volo dal 7 la sfera scagliata dalla lunga distanza da Burrai. Al 39′ riappare la dea tifosa dei ramarri. Sullo spiovente di Canini Calaiò finalmente anticipa Parodi e devia di testa. Anche Tomei è scavalcato. Lo salva e lo sostituisce il legno alla sua destra che nega il pareggio ai parmigiani. Un lampo che non muta il giudizio negativo sulla prima frazione dei ducali. Non cambia la musica in avvio di ripresa. Corapi e soci continuano a manovrare per linee orizzontali. Sembrano quasi stizziti e offesi quando i neroverdi accentuano il pressing. A velocità ben diversa viaggia la palla fra i piedi del Pordenone che raddoppia al 56′. Perfetto il cross di Martignago per la testa di Arma che non perdona: 2-0 e il Bottecchia canta. Il Parma non sarà ancora squadra, ma ad Apolloni non mancano giocatori in grado di incidere da soli. Più forti anche della dea. Fra questi l’ex viola Manuel Nocciolini che in 120 secondi, fra il 58′ e il 60′, prima con una conclusione da distanza ravvicinata sugli sviluppi di un angolo e poi con un perfetto colpo di testa su cross di Garufo riequilibra la gara. Provano a reagire Berrettoni (78′) e il neoentrato Azzi (80′), ma è ancora Nocciolini a completare la rimonta ribattendo di testa in gol la palla respinta dal palo su botta di Calaiò (83′). Non è giusto e Berrettoni prova a porre rimedio. Il suo siluro rasoterra al 90′ viene deviato in tuffo da Zommers. La notte è magica solo per il Parma che incassa la prima vittoria esterna e forse cambia la sua stagione.
(Fonte: Gazzettino, edizione di Pordenone)
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