Chievo-Lazio, Sorrentino: “Immobile ti costringe a tenere le antenne dritte…”
sabato 10 Settembre 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Bocche da fuoco. Clienti, del genere scomodo, per Stefano Sorrentino. La lavagna tattica di Simone Inzaghi vira verso i bollenti spiriti dell’area di rigore: Keita e Felipe Anderson larghi, Immobile al centro. Lì, a Roma, quei tre sono considerati gli uomini della riscossa, perché la Lazio ricorda ancora la scoppola del 30 agosto 2015, 4 a 0 per il Chievo, macchia da lavare nell’archivio biancoceleste. A Veronello, allora, si prepara la diga. Per Sorrentino è il terzo rilevamento nella stagione del ritorno in gialloblù. Con l’Inter, porta intonsa. A Firenze, quel calcio d’angolo infausto. Ora, la Lazio, che reintegra Keita, quello dell’ultimo acuto romano nella tana clivense, torneo 2013-14, e pensa al senegalese come terzo anello della collana offensiva. Chiamato in causa dall’emittente capitolina Radiosei, Sorrentino ha parlato di quel tema lì. «Da portiere, un attaccante come Immobile ti costringe a tenere le antenne dritte». Immobile, l’abbiamo detto, è bussola davanti, fresco d’esultanza in azzurro, già a segno all’esordio di Bergamo. A lui, domani, Inzaghi jr chiederà di provare a infilarsi tra Dainelli e Cesar. E poi, per Sorrentino, ci sono anche tutti gli altri. Specie: «Lulic e Biglia, due giocatori di qualità, che mi piacciono molto». Due di mediana, lavoro per i Radovanovic, Castro ed Hetemaj, ossia la consolidata linea a tre (regista e due interni) che il Chievo replicherà anche fra 24 ore. L’idea generale del Chievo? Sempre quella. «Se corriamo più di loro, possiamo dare del filo da torcere anche alla Lazio», così Sorrentino. Corsa e fatica, dunque, contro il bel serbatoio di tecnica altrui. È la Lazio dei Biglia e Immobile. È il Chievo consueto, di qua, perché da Veronello, sin qui, non si registrano acciacchi o problemi dell’ultima ora. Semmai si registra il rientro di Floro Flores. Tutto il ritiro saltato a causa del tendine d’Achille, un lungo lavoro di recupero, qualche voce di mercato non concretizzatasi (direzione Palermo) e adesso il campo. Se la Lazio ha il suo trio, anche il Chievo, per gli ultimi 16 metri, ha la sua trama abbastanza definita: tandem Meggiorini-Inglese, pronti Pellissier, Parigini e Jallow, in ripresa Floro. Sulla carta, domani, è un’altra ruvida salita, atto terzo di una stagione clivense iniziata da Inter e Fiorentina. E il presidente, Luca Campedelli, è quello che diceva ieri, sempre a Radiosei: «Firmerei per il pareggio».
(Fonte: Corriere del Veneto, edizione di Verona)
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