Milan-Udinese, Kums: “Non vedo l’ora che arrivi domenica! E Walem…”
mercoledì 7 Settembre 2016 - Ore 10:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Sven Kums è uno di quei giocatori che alzano il livello di gioco degli altri. L’avevamo sottolineato ieri nell’analisi della rosa bianconera, lo ribadiamo oggi nel giorno della sua presentazione. Il motivo? Il regista belga sa di essere un giocatore importante, lo ammette, ma senza sbandierarlo ai quattro venti. Emblematica, in questo senso la considerazione del direttore sportivo Nereo Bonato, che lo affianca al tavolo delle presentazioni assieme alla gentile traduttrice Valentina Milan (sì, si chiama proprio così come il nome della squadra contro cui Sven esordirà in serie A). «Visto da vicino Kums è davvero un leader vero – le parole di Bonato –: lo è nella sua semplicità, nella capacità che ha di mettersi a disposizione degli altri non facendo pesare la sua bravura, anzi». Kums, innanzitutto benvenuto a Udine. È vero che in estate ha ricevuto molte offerte da club importanti tra cui anche il Napoli? «Io non ho mai parlato con altre società. Forse si sono rivolte al Gent, la mia vecchia squadra. In ogni caso voglio sottolineare che sono molto felice di essere qui». Qual è stato l’impatto con i nuovi compagni? «Positivo. Mi hanno subito sostenuto e aiutato facendomi sentire a mio agio. L’inserimento è stato rapido forse anche perchè non sono più un ragazzino. L’esperienza in questo senso è una bella compagna di viaggio». Prime impressioni sulla rosa? «L’Udinese mi sembra una squadra con buone qualità tecniche, ma non credo sia sufficiente avere piedi buoni per fare risultati nel calcio di oggi. Servono anche motivazioni e qualità tattiche». Lei, per caratteristiche e ruolo, è il giocatore chiamato ad alzare il rendimento degli altri giocatori. Sente addosso questa responsabilità? «Sì. Ormai ho l’esperienza che mi porta a dover dare qualcosa di più per aiutare i compagni. La rosa è giovane e dovrò fare tutto il possibile per migliorare tutta la squadra». Lei è a Udine in prestito per una stagione. Come vive questa condizione? «Ribadisco: sono contento di essere qui, del futuro parleremo a fine stagione». Iachini nei primi colloqui che ha avuto con lei le ha chiesto qualcosa di particolare? Quali argomenti avete trattato nelle vostre discussioni? «Mi ha ricordato che l’aspetto tattico nel campionato italiano è molto importante. I primi incontri sono stati positivi, adesso il mister dovrà seguire gli allenamenti per capire cosa posso dare alla squadra e poi darmi degli obiettivi». Kums, cosa sa del campionato italiano? «Arrivando in Italia realizzo un sogno. Il vostro è sempre stato un torneo di alto livello e avrei voluto venirci già da qualche anno. Sarà una stagione gratificante per me». Pensa di essere pronto per la gara di domenica con il Milan? «Assolutamente sì. Dirò di più. Non vedo l’ora che venga domenica». Il suo ruolo è quello di regista o pensa di poter essere impiegato anche in una posizione più avanzata? «Spero di giocare nel ruolo che più mi piace, ovvero davanti alla difesa a distribuire il pallone e a gestire il gioco». Negli ultimi vent’anni l’Udinese ha avuto tre grandi registi. Walem, Pizarro e D’Agostino. Sente di assomigliare a qualcuno di questi? «A Walem sicuramente. Johan lo conosco bene. Quando ha saputo che sarei venuto a giocare a Udine mi ha mandato un messaggio dando la sua disponibilità per qualsiasi consiglio. Anche a indicarmi i migliori ristoranti». Quand’era ragazzino c’è un giocatore al quale si è ispirato? «Zidane era il mio idolo. Quando ha smesso di giocare mi sono ispirato a Xavi, Iniesta e Pirlo, tre grandissimi giocatori». Nella rosa dell’Udinese c’è un ragazzo, Balic, sul quale ci sono grandi aspettative in chiave futura. Lei potrà essere una guida buona e sicura per il croato? «Ci stiamo allenando assieme da pochi giorni ma posso dire che è un buon giocatore, dotato di una tecnica eccellente. Vedendolo all’opera mi viene in mente subito Pirlo. Gli assomiglia molto. Tutti assieme speriamo di aiutarlo a crescere». Nel suo curriculum, considerando che è un regista, ci sono parecchi gol. Come li ha fatti? «Un po’ in tutti i modi. Su azione, su calcio piazzato e anche dal dischetto». Capitolo nazionale. Il Belgio ha tantissimi talenti nel suo gruppo, ma all’Europeo ha tradito le attese. Come mai secondo lei? «È vero, abbiamo numerosi giocatori di livello, ma non compete a me dare dei giudizi. Le soluzioni deve trovarle l’allenatore». Lei in Nazionale A non ha raccolto nemmeno una presenza. Pensa possa essere ancora un suo obiettivo considerando che è nel pieno della carriera? «Sono stato convocato tre volte senza mai essere impiegato. Nel Belgio ci sono molti giocatori bravi nel mio ruolo, starà a me mettermi ancora più in evidenza nel club». Kums, ci può raccontare qualcosa della sua vita privata? «Sono sposato, non ho figli. Ho giocato due anni in Olanda e quindi andare all’estero non è nè una novità nè un problema per me». Ha già cominciato a conoscere la città? «Io e mia moglie abbiamo fatto una passeggiata in centro e ci è piaciuta molto. A proposito: se anche voi avete dei ristoranti da consigliarmi fatevi pure avanti». Ha visto il nuovo stadio? Che ne pensa? «Rispondo con un solo aggettivo: bellissimo».
(Fonte: Messaggero Veneto)
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