Venezia, Serena: “I lagunari si giocano la promozione con Parma e Reggiana. Ma occhio alle sorprese…”
domenica 4 Settembre 2016 - Ore 15:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Al bagnasciuga di Jesolo avrebbe preferito il campo di qualche stadio, intanto Michele Serena aspetta una chiamata e si gode i primi giorni di settembre in spiaggia. Mestrino, giocatore e allenatore del Venezia, cuore arancioneroverde con un trascorso, breve ma intenso, sulla panchina del Mantova. Stava muovendo i primi passi da allenatore: stagione 2008-2009 al Venezia in serie C/1, salvezza ai playout con la Pro Sesto e successivo fallimento, stagione 2009-2010 al Mantova in serie B, retrocessione e poi mancata iscrizione alla Lega Pro. «Eh sì, sono stati due anni molto tosti, mi sono fatto le ossa anche se non volevo» ricorda Michele Serena, ultima panchina alla Feralpisalò dopo il ritorno in arancioneroverde al posto di Dal Canto, «allenare il Venezia è stata un’esperienza bellissima, intrigante, vivendo la quotidianità tutti i giorni, come la vivo adesso girando per Mestre. A Mantova ho fatto l’esordio in serie B, sono andato con Paolo Poggi, un’annata travagliata e qualche anno dopo abbiamo scoperto i motivi…». Era il Mantova di patròn Fabrizio Lori. Michele Serena conosce molto bene i movimenti del Venezia, ma sotto sotto sta seguendo tutta la Lega Pro. «Il Mantova ha preso anche Salifu in settimana» come dire che la documentazione è fondamentale, «il Venezia lo conosco ovviamente meglio: è una squadra molto, molto forte per la categoria. Si giocherà la promozione in serie B con Parma e Reggiana. La scelta di sistemare Alessandria e Cremonese in un altro girone agevola un po’ la rincorsa, occhio comunque alle sorprese, che ci sono ogni stagione, in positivo come in negativo. Lo scorso anno davo il Pavia tra i favoriti. Sono contento che il Venezia abbia finalmente, da quanto leggo, sento e vedo, una società molto solida alle spalle. Fabris e Tortori? Li ho avuti alla Feralpisalò, buoni giocatori». Durante l’estate Michele Serena ha avuto un paio di contatti. «Sembrava potessi tornare alla Feralpisalò con i cambi societari, poi non si è fatto nulla. L’altro contatto l’ho scartato io, non mi ha colpito». La grande novità della stagione sono i playoff allargati. «Se io fossi l’allenatore di una squadra di medio-bassa classifica, sarei contento» spiega Serena, «li vedrei come una manna dal cielo. Se fossi invece alla guida di una squadra che punta alla promozione e magari arrivo secondo, mi scoccerebbe e non poco. Si fa presto a uscire anche con la decima in una gara secca». È rimasto invece lo “spezzatino” delle partite. «Non ha senso, è ridicolo. È cominciato tutto due anni fa, capisco le esigenze delle televisioni in serie A, un po’ meno in Lega Pro. Non comprendo lo scopo, non credo che le società ci guadagnino molto. Rispetto alle due passate stagioni, stavolta va un po’ meglio. Prima sapevamo quasi alla vigilia quando e a che ora avremmo giocato, adesso società e tifosi sanno che tre mesi si giocherà al sabato e sei alla domenica. Almeno questo».
(Fonte: La Nuova Venezia)
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