Chievo, Cacciatore: “Possiamo dare filo da torcere a chiunque! E se Ventura mi convocasse…”
venerdì 2 Settembre 2016 - Ore 11:30 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Il sogno è azzurro. E l’azzurro merita un nuovo tatuaggio. Se mai arriverà. Il Chievo ha il sorriso fresco di Fabrizio Cacciatore. Sulla pelle tanti tatuaggi. Pergamene da interpretare. Una però manca ancora: «Sogno la Nazionale», ammette il difensore del Chievo. «Capita a tanti. Chissà, magari un giorno Ventura, pur sbagliando nome, potrebbe chiamarmi. Succedesse, mi tatuerei sulla pelle quella data». Perché non sperarci? Perché non pensarci. Del resto, Chievo è la terra delle Favole. Già vissute e da vivere. Chiuso il mercato è già tempo di pensare al campionato. E dopo la sosta al Bentegodi arriverà la Lazio.Cacciatore, tre punti con l’Inter, un ko che lascia un piccolo rammarico a Firenze. Il suo primo bilancio?«La partenza è stata felice. A Firenze meritavamo qualche cosa di più. Soprattutto per quanto fatto nel corso del secondo tempo. Abbiamo, comunque, dimostrato di saper mettere in difficoltà grandi squadre come Inter e Fiorentina».Il Chievo di oggi è uguale a quello di ieri o c’è del nuovo?«Forse c’è un po’ di consapevolezza in più. Sappiamo che giocando come abbiamo fatto contro l’Inter e, in parte, come ci siamo espressi a Firenze, possiamo dare filo da torcere a chiunque nel corso del nostro campionato».Due giornate non fanno tendenza. Il campionato, oltre allo strapotere bianconero, che cosa potrà dire?«La Juve sarà la squadra da battere. E poi qualche sorpresa ci può essere».La passata stagione per il Chievo nono posto e cinquanta punti in tasca. È immorale chiedere al Chievo di provare a fare qualcosa in più?«Credo sia difficile fare meglio e forse anche sbagliato pretendere di più. Noi cercheremo di fare il massimo per ottenere la salvezza il prima possibile. Poi, se si ripete quanto fatto l’anno scorso, ben venga. Se miglioriamo, ancora meglio. E se, invece, dovesse essere salvezza tranquilla, va bene lo stesso».Lei vive da tempo a Verona. Ha vestito pure la casacca dell’Hellas. La città, fuori dal campo, che cosa le ha dato?«Mi ha dato tanto. Ho conosciuto bella gente, ho stretto nuove amicizie. La città è fantastica, ti offre tantissimo. Trovare un ambiente che ti stimola e ti permette ti stare bene è molto importante».Ha già proiettato i pensieri in avanti? Cosa si aspetta da questa stagione e dall’anno nuovo?«Spero sia una stagione piena di soddisfazioni, spero di migliorarmi giornata dopo giornata e di chiudere nel miglior modo possibile il campionato».Lei ha parlato di Nazionale e di un sogno azzurro. Tra il serio e il faceto che messaggio si sente di inviare a Ventura?«Nessun messaggio particolare. Se ci sarà una eventuale convocazione, se si sbaglia pure a mettere il mio nome sul taccuino, ne sarei davvero molto contento».Il Chievo si rinnova, il Chievo non si monta la testa, il Chievo si consolida. Eppure sembra che tutti siano lì a chiedervi di fare qualcosa in più. «Sì. Ma fa parte del contesto. Vinci con l’Inter e allora la gente si aspetta di vedere una squadra che va a Firenze a fare risultato». E invece?«La verità è che portare a casa punti dal Franchi non è per tutti. Pure la Juve in casa ha dovuto sudare parecchio per strappare punti alla Fiorentina. E noi, nonostante un primo tempo nel quale non abbiamo giocato bene, siamo riusciti a metterli in difficoltà». Rammarico?«Direi che il pareggio ci stava tranquillamente. Guardiamo a quello. E le parole che arrivano da fuori ci interessano poco».
(Fonte: L’Arena)
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