Treviso, Esposito: “Io continuo a crederci e vado avanti per la mia strada! E chi se n’è andato…”
lunedì 22 Agosto 2016 - Ore 13:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Mettiamoci nei panni di Carmine Esposito. Il mister del Treviso era arrivato qui con tanto entusiasmo, aveva lasciato Empoli convinto dal mirabolante progetto di Tiziano Nardin. Nella settimana che porta all’esordio in Coppa Italia Esposito ha visto la partenza per altri lidi di sette giocatori, per il rifiuto da parte della società di applicare all’art. 108 (svincolo a fine stagione) ma anche perché, a loro dire, avevano trovato una situazione organizzativa diciamo non tra le migliori. I pratica oggi il Treviso è senza attaccanti senior perché Zenga, Morbioli e Quintieri hanno già salutato la compagnia. «Quei calciatori si sono comportati male, non è sempre dipeso dalla società, a cui io porto rispetto – sbotta Esposito – evidentemente non avevano voglia di restare, altrimenti non partivano. Possono dire ciò che vogliono, io continuo per la mia strada. E comunque sono problemi societari». Se permette mister, sono problemi soprattutto suoi… «In effetti oggi siamo un cantiere aperto, qualcun altro vorrebbe andare via, stiamo aspettando che arrivino altri giocatori, ho fatto 20 giorni di preparazione con tre squadre diverse. Ma, lo ripeto, sono tutti problemi che deve risolvere la società, da parte mia mi sento tutt’altro che demoralizzato, anzi sono carico a mille: io lavoro con il materiale che ho, aspetto l’evoluzione della situazione ed a giorni qualcosa dovrebbe essere definito». Ma che Treviso vedremo domenica contro l’Istrana? «Non lo so. Lo ammetto, non è una situazione invidiabile però io sono uno abituato a lottare, anche se chiaramente spero che in settimana ci saranno dei nuovi arrivi. Io continuo a crederci, l’importante è arrivare a posto all’11 settembre, quando inizierà il campionato: altri sarebbero sconfortati, io no, io guardo al bicchiere mezzo pieno. Poi è normale che si vorrebbe evitare di cambiare sempre la rosa ed avere un minimo di continuità. Io il calciatore l’ho fatto, so che se uno vuole andare via ci va, non c’è storia. Io oggi ho a disposizione 14 giocatori, qualcuno è ancora in prova: per un campionato ne servirebbe una ventina». Mister, non è che sta pensando di andarsene anche lei? «Ma no, l’ho detto: io non mollo mai, andrei in campo anche solo con 11 giocatori. Questo progetto a suo tempo l’ho sposato e lo porterò avanti sino alla fine, sono un professionista e ci metto il massimo dell‘impegno». Dica la verità: lei era venuto qui con ben altre speranze. «E spero tuttora che le rispettino: gli sto dando tanto tempo, la mia aspettativa più importante è il campionato; sarei bugiardo se dicessi che la Coppa Italia non interessa, tuttavia l’importante è creare un gruppo, di quanti giocatori secondo me non conta tantissimo». I tifosi biancocelesti non sono granchè tranquilli… «Lo sarei anch’io se fossi in loro, ma come in tutte le cose ci vuole un po’ di tempo e pazienza. All’inizio c’erano delle aspettative, ora ce ne sono altre, bisogna continuare ad essere fiduciosi: ho fatto allenamento anche in 8, però quegli 8 devono sputare sangue».
(Fonte: Tribuna di Treviso)
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